La volontà di cambiamento unita ai traumi delle grandi incertezze degli ultimi anni hanno reso le persone in età lavorativa particolarmente propense al rischio. Ecco le prospettive della Yolo economy.
“Si vive una volta sola” è il motto con cui molti di noi hanno giustificato le scelte fatte, durante o con la fine della pandemia. La Yolo economy può ritornare e stabilirsi come un nuovo stile di vita in grado di incidere su mercato del lavoro, consumi e investimenti.
Yolo è l’acronimo inglese di You Only Live Once, appunto “si vive una volta sola”. Oggi questa espressione è in grado di diventare la nuova forma mentis alla base di scelte rischiose finalizzate rifarsi delle possibilità perdute a causa dei drastici cambiamenti degli ultimi due anni. A questo si aggiunge l’incertezza per il futuro associate alla diminuzione nella percezione di sicurezza per la propria vita, la libertà personale e il valore dei propri risparmi che fa delle scelte presenti l’unico orizzonte di senso.
Negli investimenti nessuno ama il rischio fine a sé stesso. Il controvalore è sempre misurato nei termini di costi e opportunità, che vengono percepiti diversamente a seconda del ciclo economico. Il desiderio di rischiare per ampliare i propri orizzonti e costruire un futuro migliore alla portata delle proprie necessità e desideri, coinvolge le generazioni che oggi hanno dai 30 ai 40 anni.
La situazione italiana è in questo senso abbastanza emblematica soprattutto in merito alle pensioni. L’allarme in merito ai pagamenti delle pensioni è stato lanciato in passato più volte anche da Bankitalia e dalla Corte dei Conti. È difficile immaginare quali saranno le età contributive e gli stessi contributi tra 20 anni. Per il 2021, l’INPS ha anticipato che chiuderà il bilancio relativo all’anno 2021 con un disavanzo di circa 20 miliardi di euro.
Il presidente dell’INPS Pasquale Tridico in merito a tale dichiarazione ha affermato che: se si continuerà a impiegare le misure di pensionamento anticipato, per il 2029 il disavanzo nella gestione pensionistica potrebbe arrivare a pesare circa 45 miliardi di euro. Il fenomeno coinvolge soprattutto i Millennials che trovano poco soddisfacente lavorare per produrre e consumare, disillusi sulla possibilità costruire un futuro e fidarsi delle istituzioni. Alla ricerca di esperienze a cui dare valore, spesso rivalutano posti di lavoro, carriere e obbiettivi professionali.
Le aziende si trovano così a relazionarsi con persone slegate dal concetto classico di lavoro, dipendenza, gerarchia. Queste chiedono a gran voce flessibilità, lavoro da casa o la possibilità di viaggiare e gestire in autonomia gli orari di lavoro. La dimensione umana è tornata a prevalere mettendo a rischio la razionalità economica che sostiene oggi la maggior parte delle piccole e medie imprese.
L’esposizione al rischio in qualsiasi attività o investimento è la misura potenziale della perdita futura, dovuta a un evento che influisce in modo negativo sul suo valore. In questo senso l’attuale contesto economico è ideale per comprendere quanto la propensione al rischio sia facilitata dall’impossibilità di stimare e cercare di prevenire gli eventi che possono incidere sul capitale e sui risparmi. Se investire comporta una perdita anche maggiore del capitale investito, questo oggi è messo a rischio da dinamiche di mercato anche in assenza di investimenti e quindi di un potenziale guadagno.
La Yolo economy è uno stile di vita che dilaga in tutto il mondo e ha naturalmente trovato adesione anche nel nostro paese. Molti italiani hanno deciso di correre il rischio di cambiare il proprio lavoro nonostante il momento di incertezza economica come quello che stiamo vivendo. Chi è propenso ad abbandonare il suo attuale lavoro lo fa per dedicarsi a una propria attività imprenditoriale, o a mestieri che sempre più spesso hanno come oggetto o sono vicine a hobby e passioni. Tra questi ad esempio la grafica, il web marketing, l’e-commerce ma anche l’artigianato.
Alla scoperta di nuovi ambiti professionali è seguita la consapevolezza dei limiti del mondo del lavoro tradizionale. Le nuove aziende sfruttano il lavoro da remoto e si avvalgono della tecnologia per raggiungere la clientela. Eliminando le sedi fisiche avvantaggiano coloro che decidono di vivere in modo alternativo e tornare più vicini alle famiglie e o alla natura.
E’ interessante come molti giovani italiani, dopo avere lasciato il sud da anni per lavorare nel Nord Italia sono ritornati nelle loro regioni d’origine. Lavorando in smart working oppure preferendo l’iniziativa imprenditoriale personale, hanno cambiato stile di vita recuperando mestieri di famiglia, che non avrebbero mai preso diversamente. Ora che la pandemia è tornata sotto controllo l’aspettativa di un ritorno alla vita precedente si è rivelata infondata.
Per questo assieme al lavoro si cambia anche residenza, sempre più giovani infatti lasciano la città per luoghi più naturali e rilassanti, dove poter trascorrere molto tempo all’aria aperta. Alle possibilità di carriera e di vita sociale, vengono preferite le piccole comunità e l’assenza di stress e inquinamento.
Il 2025 sarà l’anno di uno scoppio della bolla speculativa creatasi sull’AI? Alcuni studi mettono…
Se avete intenzione di affittare casa questi consigli potrebbero servirvi per risparmiare: ecco quando scegliere…
Nuovi aiuti per le famiglie con bambini, le istituzioni scendono ancora in campo offrendo un…
Per accedere all'Assegno di Inclusione anche nel 2025 si dovranno rispettare tutti questi nuovi requisiti.…
Tra i settori emergenti con opportunità di alto rendimento c’è il CCUS (Carbon Caputer, Utilization…
Quali sono i maggiori problemi che incontra chi deve cercare un lavoro a 50 anni?…