Si tratta di un’operazione su cui il gruppo punta molto, avendo assunto a luglio 500 ingegneri in Cina. Nel frattempo si attende la comunicazione per quanto riguarda le date per l’ingresso sul mercato dei primi modelli.
La multinazionale cinese di elettronica di consumo, popolare oggi per i suoi smartphone, ha costituito in questi giorni Xiaomi EV Inc la società che si occuperà di sviluppare i primi modelli di auto elettriche.
Gli investimenti per capitalizzare l’impresa attualmente pari a 1,3 miliardi di euro occuperanno le attenzioni degli investitori, che nei prossimi mesi potranno seguire gli sviluppi di quello che è oggi un progetto imprenditoriale che punta a sfruttare il connubio tra la tecnologia e il trend dello sviluppo delle batterie elettriche.
La nuova società ha stanziato un progetto che viene per ora messo in luce in modo indiziario. Xiaomi ha stanziato infatti 850 milioni di euro all’anno per dieci anni e stretto accordi con altre aziende già impegnate nel settore. Xiaomi EV che conta oggi già 300 dipendenti, si sta avvicinando in modo molto deciso al settore automobilistico. L’azienda ha acquistato una start up specializzata nello sviluppo di tecnologia per l’autopilota, per oltre 77 milioni di dollari.
Le aziende cinesi che operano nel settore della tecnologia di consumo sono riuscite a mettersi al riparo per tempo dall’attuale penuria di materie prime come i semiconduttori, che stanno incidendo fortemente sulla produzione di veicoli elettrici. In questo senso Xiaomi può avvantaggiarsi dalla esperienza nel settore tecnologico e dall’industria automobilistica locale, già fortemente incentrata a collocarsi in ambito internazionale per lanciare sul mercato i suoi modelli di auto.
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Xiaomi detiene oggi il 17% della quota di mercato nel settore della telefonia ed è la prima tra le aziende cinesi. L’economia del dragone non brilla in modo particolare per la trasparenza con cui sono portati avanti gli sviluppi di queste multinazionali, molti marchi hanno infatti il vantaggio di essere sostenute economicamente dallo Stato, che di contro può usare a suo piacimento non solo le statistiche e i dati sui consumi, ma imporre politiche finalizzate a orientare gli sviluppi economici delle aziende sia nel Paese che all’estero
È possibile comprendere in anticipo le possibilità di rendimento del giro d’affari di questa azienda. Basti considerare gli incrementi delle quotazioni che gli sviluppi tecnologici stanno dando ad altre realtà nel settore come Nio e BYD. Le auto elettriche stanno basando la competizione dei propri modelli dall’efficienza dei consumi alle loro peculiarità tecnologiche, come la connessione e i feedback tra il guidatore e l’ambiente e l’infotainment.
Ad agosto, Evergrande, uno dei gruppi più indebitati della Cina, ha annunciato colloqui con Xiaomi al fine di portare avanti una potenziale acquisizione o una collaborazione. La casa automobilistica attualmente si trova sul mercato senza aver ancora proposto alcun modello, si potrebbe avvantaggiare dalla reciproca condivisione di un progetto comune. Evergrande potrebbe mettere a disposizione le sue competenze, coniugandole agli investimenti a cui Xiaomi sta puntando per entrare nel settore. Xiaomi EV si pone l’obbiettivo di offrire veicoli elettrici, non solo ecologici ma intelligenti, in grado di migliorare, rendere sicura e semplificare l’esperienza di guida.
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