WhatsApp, meglio non usarlo con la normativa attuale: possono essere richiesti forti risarcimenti se ci si reputa offesi

Whatsapp, attenzione al modo in cui lo si usa, perché potrebbe avere conseguenze anche molto pesanti. Cosa potrebbe accadere

Nell’era digitale, ogni giorno ci scambiamo migliaia di messaggi e chiamate, file audio, e molto altro ancora. Grazie alle app di messaggistica, oggigiorno, tutto questo è possibile.

uomo usa whatsapp
WhatsApp, meglio non usarlo con la normativa attuale: possono essere richiesti forti risarcimenti se ci si reputa offesi-trading.it

L’app più usata in tutto il mondo, per inviare messaggi, chiamate, fare videochiamate, mandare file, documenti, foto e molto altro ancora, è Whatsapp. Negli ultimi anni, infatti, ha preso sempre più piede, fino a diventare praticamente indispensabile.

Essa consente di comunicare in modo totalmente gratuito con utenti in tutto il mondo, facilitando, così, le connessioni. Whatsapp è usato ogni giorno per motivi di lavoro, per fare community, per creare gruppi, per conversare con un interlocutore singolo, e mille altre ragioni.

Tra l’altro, gli sviluppatori lo aggiornano con una certa continuità, cosa che consente di avere sempre nuove funzioni. Ma c’è una cosa importante da ricordare. Whatsapp, così come altre piattaforme, deve essere usato nel modo giusto, altrimenti si rischia di incorrere in problemi e sanzioni anche gravi. Scopriamo di cosa si tratta.

Whatsapp, attenzione a come lo si usa: qualcuno potrebbe restare offeso con pesanti conseguenze

Non tutte le chat sono fatte di messaggi dolci o in cui si discute solo di lavoro, o ci si mette d’accordo per vedersi, ecc. Ci sono delle chat, in cui qualcuno offende l’altro, con insulti anche pesanti.

whatsapp logo
Whatsapp, attenzione a come lo si usa: qualcuno potrebbe restare offeso con pesanti conseguenze-trading.it

È importante usare Whatsapp in modo consapevole, per non sconfinare in situazioni che potrebbero essere oggetto di reato. Può succedere che si verifichino casi di messaggi offensivi sulla piattaforma, ma quando è reato?

Per capire quando si configura questa ipotesi, bisogna far caso a due fattori:

  • in primis, verificare di che insulto si tratta e se costituisce una critica, oppure supera i limiti e porta ad attacchi gratuiti alla morale o professionalità di un soggetto;
  • in secundis, bisogna capire se si tratta di ingiuria o diffamazione.

Nel primo caso, se non solo si insulta, ma si mette in dubbio la moralità o la professionalità della vittima, si sconfina in un illecito. Se si vuole denunciare un’offesa su Whatsapp come diffamazione, bisogna tenere conto di un aspetto fondamentale.

Ad oggi, l’ingiuria, che è un insulto che una persona fa direttamente al diretto interessato, non è un reato, ma un illecito civile. La diffamazione, invece, è un reato, se la persona interessata non è presente.

La stessa cosa, quindi, vale online. Secondo la Cassazione, insultare qualcuno su Whatsapp è reato solo se nel gruppo non è presente la vittima, perché non è tra i membri. Oppure, se la vittima è presente nel gruppo ma, nel momento in cui viene inviato il messaggio di offesa, non è online e quindi non può leggerla.

Attenzione, dunque, perché le sanzioni, in questi contesti, potrebbero anche essere pesanti.

Gestione cookie