Il welfare aziendale si manifesta anche nel servizio gratuito di ricarica elettrica per i dipendenti. I chiarimenti dell’Agenzia
L’Agenzia delle Entrate ha precisato che al servizio di ricarica elettrica gratuita dei mezzi dei dipendenti va riconosciuta una finalità di educazione ambientale. Ciò al fine di promuovere atteggiamenti responsabili verso il pianeta, da parte di chi lavora.
Con una recente comunicazione da parte dell’Agenzia delle Entrate è stata fatta chiarezza sui rapporti tra welfare aziendale e servizi di ricarica elettrica delle automobili dei dipendenti. Ebbene secondo quanto indicato nell’interpello n. 329 di quest’anno, al servizio di ricarica in oggetto deve essere assegnata una finalità di educazione ambientale, allo scopo di favorire atteggiamenti attenti e rispettosi verso la natura.
In termini pratici, ciò significa che le aziende potranno consentire la ricarica elettrica dei veicoli senza alcun costo: ne beneficeranno i lavoratori e la stessa azienda potrà disporre detto servizio all’interno dei piani del welfare aziendale, con il vantaggio dell’esenzione da imposizione fiscale.
Vediamo allora qualche ulteriore dettaglio sui freschi chiarimenti offerti dall’Amministrazione finanziaria, in merito a temi sicuramente rilevanti anche a livello sociale.
Lo spunto per quanto precisato dall’Agenzia delle Entrate deriva dal citato interpello, proposto da una società attenta alle tematiche ambientali. In particolare, un’azienda ha indicato di voler consentire sei mesi di ricarica a costo zero ai propri dipendenti, che compreranno auto elettriche entro un certo lasso di tempo:
Nell’ambito dell’interpello l’azienda ha così domandato se l’attività sia da considerare parte o meno dell’ambito nei piani di ‘welfare aziendale’, per il quale non concorrono alla formazione del reddito di lavoro dipendente “l’utilizzazione delle opere e dei servizi riconosciuti dal datore di lavoro volontariamente o in conformità a disposizioni di contratto o di accordo o di regolamento aziendale” per finalità di educazione, istruzione, ricreazione, assistenza sociale e sanitaria o culto, se messi a disposizione della generalità dei dipendenti o a categorie di essi.
Ebbene, l’Amministrazione finanziaria ha espresso parere favorevole – di fatto venendo incontro agli interessi dell’azienda. Per l’Agenzia, infatti, il servizio di ricarica elettrica gratuita risponde ad una finalità di educazione ambientale, perseguita dall’azienda. In quanto tale si tratta di attività meritevole di riconoscimento anche sulla scorta degli obiettivi del PNRR.
Insomma, non vi sono particolari dubbi a riguardo. Le aziende possono concedere ai propri dipendenti un servizio di ricarica elettrica senza costi nel quadro dei piani di welfare aziendale, con esenzione da imposizione fiscale.
Nel documento di prassi l’AdE in particolare rimarca che, al fine di determinare l’esclusione dalla formazione del reddito di lavoro subordinato, devono aversi al contempo le seguenti condizioni:
Inoltre l’Agenzia chiarisce che, ai fini dell’inquadramento nell’ambito del welfare aziendale, le opere e i servizi possono essere messi direttamente a disposizione dal datore di lavoro o da parte di strutture esterne all’azienda, sempre a patto che il lavoratore rimanga estraneo al rapporto economico tra l’azienda e il soggetto terzo erogatore del servizio.
L’Agenzia delle Entrate non ha dubbi: tra le finalità di educazione vi è altresì il servizio di ricarica dell’auto elettrica, in considerazione del fatto che si tratta di servizio mirato a promuovere un utilizzo consapevole delle risorse ed atteggiamenti responsabili dei dipendenti verso l’ambiente. Ecco perché è giusto parlare di finalità di educazione ambientale da parte dell’azienda.
Concludendo, in questi casi si può dunque parlare di un esempio del cd. welfare aziendale, cui sono collegati benefici ed agevolazioni sul piano fiscale.
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