Warren Buffett presidente e CEO della società di investimenti Berkshire Hathaway, è uno degli investitori più noti per la sua capacità di stock picking e gli investimenti a lungo termine.
Uno tra i più autorevoli esperti dei mercati finanziari sta modificando il suo portafoglio, eliminando alcune aziende e cominciando a investire su altre più favorevoli.
Warren Buffet ha disinvestito dal settore finanziario e sanitario, con particolare attenzione per le posizioni lasciate aperte sui titoli dell’industria farmaceutica. Tra i comparti più remunerativi per il 2022 secondo Buffet, il mercato immobiliare e il settore energetico.
La Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti richiede a chi ha attività di investimenti per almeno 100 milioni di dollari, di presentare un rapporto trimestrale che riveli i cambiamenti nella proprietà azionaria. Questi documenti aggiungono un importante livello di trasparenza al mercato azionario e danno agli analisti e agli investitori modo di osservare la sua attività di trading. Questo da modo di farsi un’idea di come le mani forti sul mercato stanno modificando la loro aspettativa sul futuro dei settori in cui decidono di investire.
Tra gli investimenti recenti avvenuti nel quarto trimestre 2021 Activision Blizzard e Chevron. Le due società sono attive nel settore dell’intrattenimento e in quello energetico e rendono giustizia alla fama di Buffet e dei suoi collaboratori.
Berkshire ha infatti raccolto quasi 15 milioni di azioni di Activision Blizzard per un valore di quasi 1 miliardo di dollari. Il valore del titolo è successivamente aumentato a gennaio dopo l’accordo con Microsoft, per quella che è stata la più grande acquisizione della storia del comparto dal valore di 68,7 miliardi di dollari. Nell’ultimo trimestre, Berkshire ha aumentato le partecipazioni anche in Chevron il cui titolo ha seguito la tendenza nell’aumento dei prezzi del petrolio.
Le enormi partecipazioni in Amazon, Bank of America e Apple sono rimaste invece invariate. Sono cinque i titoli nel portafoglio di Warren Buffet che rappresentano 80% del suo capitale. Essi sono: Apple su cui sono investiti 157,5 miliardi, Bank of America con 44,9 miliardi. Oltre a queste vi sono American Express con 24,8 miliardi, Coca-Cola con 23,7 miliardi e Kraft Heinz su cui sono investiti 11,7 miliardi. Dopo di queste tra le società su cui Buffet ha mantenuto quasi invariata la sua esposizione da 2,8 miliardi c’è Kroger, società impegnata nel settore alimentare.
Buffett ha acquistato Kroger per la prima volta nel quarto trimestre del 2019 e ha rapidamente accumulato la sua attuale posizione nei due anni successivi. Nel frattempo, le azioni della società sono aumentate del 57% spinta dalle tendenze macroeconomiche avute durante la pandemia. Kroger gestisce circa 2.750 negozi di alimentari al dettaglio e quasi 1600 stazioni di servizio. Questi sono stati per gli americani l’unica alternativa alla chiusura della ristorazione durante i lockdown. Oltre a questo l’azienda è impegnata nel settore del lusso con 170 gioiellerie. In totale l’esposizione di Berkshire Hathaway fa della holding il terzo azionista di Kroger, detenendo l’8,4% delle azioni in circolazione.
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Tra le altre società importanti per la movimentazione del capitale investito c’è Mastercard. Il settore finanziario rappresenta uno dei primi interessi di Buffet, che ha in questo caso chiuso una parte della sua posizione, pari al 7% delle azioni detenute.
L’investimento in Mastercard è stato uno di quelli di maggiore successo. Cominciato nel 2011 Berkshire Hathaway ha avuto da questa partecipazione un rendimento ben oltre il 1.400%. Mastercard oltre a essere una società popolare tra gli investitori è per Berkshire una scommessa sulla crescita globale delle transazioni digitali. Data la notorietà del marchio e della sua vastissima rete commerciale il potenziale dell’azienda è probabilmente già stato scontato. Si attendono quindi innovazioni che nel 2022 siano in grado di ridare slancio alle aspettative e al valore delle quotazioni.
Le azioni di Mastercard sono rimaste sostanzialmente invariate nel 2021, in ritardo rispetto al comparto di circa 26 punti percentuali. La diffusione della pandemia ha inoltre ridotto notevolmente le transazioni dei lavoratori all’estero verso le famiglie, nonché i pagamenti relativi ai viaggi e all’intrattenimento.
Coerentemente a questa scelta anche Visa, ha visto ridurre le partecipazioni di Berkshire di ben il 13%.
Come Mastercard, anche Visa è tra i più grandi intermediari nei pagamenti a livello globale. Anche in questo caso la scommessa è la crescita delle transazioni digitali. Queste hanno avuto il loro picco con la preferenza dei consumatori per gli acquisti sugli e-commerce.
Berkshire Hathaway ha acquistato Visa per la prima volta nel terzo trimestre del 2011. Nel frattempo, il ritmo del cambiamento è stato tale da apportare novità continue fino a creare quello che oggi è definito il comparto FinTech. La tecnologia entra a servizio della finanza e permette di svincolarsi dai limiti ordinari anche nei servizi bancari. Visa si trova quindi ad affrontare e dover tenere il passo a questi cambiamenti. Tra i più decisivi in questo senso la blockchain e le criptovalute.
Se da un lato le posizioni vengono chiuse, il capitale a disposizione viene reinvestito seguendo attivamente il sentiment per questo comparto. Tra i nuovi investimenti c’è infatti Nu Holding, società brasiliana nel settore fintech.
Nu Holdings è diventata pubblica dopo la sua IPO avvenuta alla fine dello scorso anno, aiutata dagli investimenti come quelli di Berkshire Hathaway. La società brasiliana offre servizi bancari digitali a 48 milioni di clienti in America Latina. Questo settore può incidere sul tradizionale comparto bancario tradizionale brasiliano in quanto ancora oggi la maggior parte delle banche addebita commissioni estremamente elevate, offrendo al contempo un servizio clienti scadente. Nu Holdings non è la prima scommessa di Buffett sulle società tecnologiche finanziarie brasiliane. Da quando la notizia è divenuta pubblica la scorsa settimana il titolo è cresciuto, a causa della speculazione e dell’effetto pigmalione, del 36%.
Il settore sanitario e in particolare quello farmaceutico sono stati tra i più coinvolti nelle tendenze economiche dell’ultimo anno. Oggi la spinta degli investimenti ha scontato l’aspettativa sul potenziale delle aziende farmaceutiche quotate. In questo settore Berkshire Hathaway ha sicuramente un impostazione ribassista e ha venduto il 34% di Royalty Pharma nonché il 78% di Abbvie.
Lo sviluppo di nuove tecnologie nonché l’ulteriore progresso degli studi clinici e degli sviluppi nell’acquisizione e nelle partnership, stanno accelerando l’importanza economica di questo settore, che rimane tuttavia piuttosto rischioso.
Berkshire Hathaway ha sicuramente cambiato idea in fretta su Royalty Pharma disinvestendo dopo soli quattro mesi. Buffet ha investito sulla scommessa di un’innovazione che avrebbe dato prestigio a una delle licenze acquistate all’azienda farmaceutica.
Royalty Pharma, come suggerisce il nome è focalizzata sull’acquisizione di royalties biofarmaceutiche. Non ricerca o sviluppa farmaci ma aiuta a finanziare le aziende del settore acquistandone le licenze. Attraverso quel modello, RPRX ha ottenuto la partecipazione economica ai risultati delle vendite di farmaci di successo. Nonostante il parziale disinvestimento Berkshire mantiene oggi in portafoglio il 2% delle azioni rimanendo uno dei primi dieci azionisti.
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Buffett ha acquistato per la prima volta AbbVie durante il terzo trimestre del 2020 come parte di una scommessa più ampia sulla crescita dell’industria farmaceutica. Berkshire ha tuttavia disinvestito quasi completamente su questa azienda conosciuta per farmaci di successo negli Stati Uniti, nonché per il potenziale dei suoi farmaci antitumorali e immunologici.
Un’altra cosa che colloca ABBV tra i classici titoli Buffett è la storia dei dividendi storici dell’azienda biofarmaceutica. Abbvie ha infatti aumentato il suo dividendo ogni anno negli ultimi 50 anni. Il rialzo più recente è stato un aumento dell’8,5% su base trimestrale. Il titolo azionario è caratterizzato da un lungo trend long con una buona stabilità e un dividendo che sfiora il 5% annuo
Con l’inflazione ai massimi da quasi 40 anni e almeno tre rialzi dei tassi, è iniziata la ricerca di rendimenti sicuri. Sullo sfondo di un mercato immobiliare particolarmente attivo, i gruppi correlati al settore immobiliare stanno venendo scelti anche dai grandi investitori come Buffett. Tra gli investimenti aperti nell’ultimo trimestre 2021 c’è Floor & Decor Holdings.
Warren Buffett ha aumentato del 3% la partecipazione di Berkshire Hathaway in Floor & Decor Holdings. L’investimento è in linea con altri dei suoi trade nel settore della vendita al dettaglio di elementi per la casa. Floor & Decor vende pavimenti e accessori relativi all’arredo. Questo investimento è complementare in ottica di diversificazione nel settore a quello fatto nel 2019 in RH, rivenditore specializzato in articoli per la casa. La stessa Berkshire Hathaway controlla interamente Nebraska Furniture Mart specializzata nella vendita di pavimenti e complementi d’arredo.
Il segreto che si cela dietro al successo di Warren Buffet
Le aziende del settore tecnologico sono spesso sottovalutate sul breve periodo. Alcune di esse rendono in modo straordinario in un’ottica di lungo termine. Il settore tecnologico è uno dei più volatili del comparto azionario. Le azioni di queste società scontano rapidamente le aspettative, l’entusiasmo o la delusione degli investitori per le promesse di innovazione. Una tra quelle che ha suscitato l’entusiasmo degli investitori è Activision Blizzard.
Berkshire Hathaway ha avviato una partecipazione nell’azienda produttrice di videogiochi Activision Blizzard durante il quarto trimestre del 2021. Questo è proprio il caso di parlare di tempismo. Il timing di ingresso infatti ha reso a reso rapido profitto pari al 43% nell’arco di pochi mesi. Lo sviluppatore di successi globali come World of Warcraft e il franchise Call of Duty ha visto le sue azioni precipitare tra accuse di molestie sessuali, contenziosi e notizie sulla inefficienza della sua amministrazione. La società ha anche affrontato tempi difficili durante la pandemia, con diverse difficoltà di rendersi apprezzabile agli occhi degli investitori.
A metà gennaio, Microsoft ha accettato di pagare 68,7 miliardi di dollari per l’acquisto della società di videogiochi. Il colosso del software ha acquistato le azioni a un prezzo maggiore di circa il 30%. Questo ha creato un incremento del suo prezzo data dalla rapida chiusra di molte delle posizioni ribassiste.
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