Altre tutele per il mondo femminile, con i voucher di 400 euro al mese si interviene per sostenere un mondo del lavoro più equo. Basta rinunce, sì alle garanzie di un sistema lavorativo migliore.
Le baby sitter sono richiestissime, i genitori sono sempre più impegnati al lavoro e nelle faccende quotidiane, ed hanno poco tempo a disposizione per prendersi cura della casa e di chi ci rimane. Spesso ciò accade laddove parenti ed amici sono troppo lontani per prendersi cura dei piccoli di casa. Così, non potendoli lasciare da soli, bisogna trovare una soluzione che piace anche a chi cerca un lavoretto per arrotondare a fine mese. Entrano in gioco i voucher di 400 euro per far fronte a queste dinamiche e non lasciare senza aiuti le famiglie più in difficoltà. È un diritto per le donne potare avanti la propria carriera senza rinunce. Finalmente si dice di sì a full time!
Rinunciare ad un full time solo perché non si hanno gli aiuti necessari in casa, non è giusto. In un mondo equo, tante donne quanto gli uomini, devono poter avere la possibilità di scegliere liberamente, e non perché “costrette” a causa dei figli. I bambini sono un dono, e per questo vanno fatti crescere nella maniera più opportuna, la quale significa anche far delle rinunce e permettere i genitori di crescere lavorativamente parlando.
Chiamare le baby sitter è una possibilità che in un mondo civilizzato deve sussistere senza gravare pesantemente sulle tasche dei genitori. E se si tratta di mamme o papà single? Ecco che il Welfare deve garantire le stesse possibilità a tutti, ecco come ci prova. Si è senza lavoro? Si può tornare all’occupazione che si desidera, ai bambini ci pensa lo Stato!
La ratio della misura concerne il combattere l’evasione fiscale, perpetrato spesso con figure di colf, badanti e baby sitter pagati a nero. Ma anche per garantire una maggior stabilità alle donne che vogliono lavorare e dare il massimo ai propri figli.
Con i voucher di 400 euro al mese si risolve tutto: i bambini sono in mani sicure!
La sicurezza è garantita da una misura che permette senza imprevisti, di poter chiamare le baby sitter che servono per far fronte ai disagi della modernità. Pochi legami affettivi fidati nelle città, e di conseguenza, nessuno a cui lasciare i figli mentre si è al lavoro. Come se non bastasse, molti non sanno che ci sono delle garanzie niente male per garantire questa possibilità. Si tratta del fatto che non sussistono limiti ISEE! Come si fa ad ottenere il suddetto beneficio? Niente avviene in automatico, ci vuole la procedura giusta.
Questo è un aiuto da cogliere al volo, poiché è l’incarnazione di un diritto al 100%: poter lavorare! La misura dei voucher di 400 euro al mese nasce dal fatto di cercare delle modalità pratiche per reintegrare nel mondo del lavoro tutte le donne che hanno dovuto abbandonarlo per accudire i figli, o che peggio si sono trovate disoccupata negli ultimi 3 mesi o che lavorano da non più di 60 giorni. Come si fa a portare avanti la famiglia?
È una misura rivolta a tutte le donne residenti in Lombardia e che desiderano tornare a lavorare. Questi voucher sono indicati come quelli per i “servizi di cura”, e sono finanziati da ben 4 milioni di euro. Quindi, con la Regione che apre la manovra, si cercherà poi di estenderla in altre aree del Paese per sostenere le condizioni di criticità.
La stessa Assessora Regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro, Simona Tironi afferma che la manovra servirà per sostenere le spese delle donne che usano il libretto famiglia o che hanno stipulato un contratto di lavoro con baby sitter ed altre figure per la cura dei bambini, come educatori o assistenti familiari.
Si tratta di un sostegno che copre il periodo di 12 mesi, destinando così 4800 euro ad ogni donna lavoratrice a cui si aggiunge un bonus una tantum che può raggiungere il valore di 300 euro con rimborso spese per gli aspetti amministrativi nella gestione della contrattazione.
Non c’è limite ISEE, ed è rivolta a tutte le donne disoccupate da tre mesi o che da non più di 60 giorni sono tornate nel mondo del lavoro con contratto di lavoro parasubordinato o subordinato di 6 mesi. Oppure, per chi ha partita IVA o un’impresa. Possono usufruirne anche quelle che vorrebbero finalmente dire di sì al full time! Come farne richiesta? Direttamente sul portale della Regione dedicato ai bandi della Lombardia.