Vongole sempre più introvabili e con prezzi pazzeschi: ecco perché

Le vongole italiane quest’estate scarseggiano e quelle disponibili sono vendute a prezzi da capogiro: vediamo perché.

Oltre al caro energia e carburanti, alla pandemia, ai prezzi stellari dei beni di prima necessità in questa estate 2022 dobbiamo anche fare a meno delle buonissime vongole italiane, quelle pescate nei nostri mari.

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La sorpresa è quasi sicuramente dietro l’angolo e se ci rechiamo al mercato ittico di qualsiasi città potremo constatare come le vongole veraci non siano disponibili.

Se ci sono avranno prezzi stellari, quasi inavvicinabili per una famiglia. Anche recandoci al ristorante rischiamo di non trovarle sul menù: pur essendo spaghetti e vongole un classico della cucina mediterranea molti ristoratori non riescono a reperire il prodotto e quando lo trovano sono costretti a proporlo al cliente a prezzi elevati. Vediamo i motivi di questa situazione a dir poco incredibile.

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Vongole: il prezzo dell’estate 2022

Ammesso che siamo fortunati e andando al supermercato o al mercato del pesce troviamo le buonissime vongole italiane dovremo fare i conti con il portafoglio: il loro prezzo non è mai stato così alto perché ce ne sono pochissime ed essendo pressoché introvabili costano molto di più.

Non ci dovremo stupire se in negozio le troviamo a 20 euro al kg mentre i ristoratori, che poi devono rivendere il prodotto, le pagano all’ingrosso 15 euro al chilo. In pratica in un anno l’aumento del prezzo è balzato in alto del 40%, fattore che inevitabilmente ha portato molti consumatori ad evitare l’acquisto del prodotto tanto amato. Effettivamente i prezzi proibitivi delle vongole impediscono ai più di avvicinarsi a questo gustoso piatto della cucina italiana, orientandosi su pesce di diverso tipo, magari proveniente dal Pacifico.

Perché le vongole sono introvabili e costano tanto

A determinare un’escalation dei prezzi delle vongole veraci tanto insolita quanto inaspettata e agli occhi di molti inconcepibile concorrono purtroppo diversi fattori concomitanti, che vediamo di seguito:

Fermo pesca

Dal 30 luglio scorso è in atto il fermo pesca applicato lungo le coste italiane dell’Adriatico che costringe i pescherecci di diverse regioni italiane quali Veneto, Friuli Venezia Giulia, Marche, Emilia Romagna e Puglia allo stop delle loro attività. Oltre a questo provvedimento annunciato da Coldiretti Impresapesca i pescatori in base alla loro zona di pesca e al tipo di pesce pescato dovranno fermarsi ulteriormente per un periodo compreso tra 7 e 17 giorni. Ricordiamo che a causa della crisi economica e dei costi di gestioni già a luglio i prezzi del pesce, sia fresco che congelato, al dettaglio erano aumentati del 10,4%.

Caro carburanti

Un’altra tegola sull’attività della pesca, che interessa appunto tutto il pescato non soltanto le vongole, è rappresentata dal caro gasolio che chi va per mare consuma in quantità importanti. I prezzi dei carburanti sono aumentati praticamente del doppio rispetto allo scorso anno, per cui i costi per le aziende ittiche hanno subito un’impennata verso l’alto. Quello dei carburanti è da sempre tra i costi principali di chi va per mare e i prezzi raddoppiati non possono che mettere in ginocchio le imprese che fanno attività di pesca. Tutto questo a favore del pescato straniero, che sta sempre più invadendo la penisola: le importazioni dall’estero infatti sono in costante crescita basta pensare che solo nel primo quadrimestre del 2022 sono aumentate del 29%.

Siccità e aumento della temperatura del mare

A fare i conti con la scarsità di vongole veraci ci si mettono anche il prolungato periodo di siccità e l’innalzamento notevole della temperatura dei mari. Entrambi sono fattori che incidono sul caro prezzi delle vongole e anche sulla loro disponibilità sui mercati. La siccità ha fatto sì che i fiumi che si riversano nell’Adriatico portino sempre meno acqua dolce al mare comportando una salinità più alta dello stesso: questo sta danneggiando moltissimo gli impianti di acquacoltura presenti in particolare nel Delta del Po, il principale fiume italiano, portando la produzione di vongole a meno 20% rispetto agli altri anni.

Il Mediterraneo è un mare sempre più bollente e questo non aiuta il naturale ciclo vitale dei suoi abitanti. Quest’estate si sono registrati ben 5° in più e tutto ciò rende la vita dei molluschi davvero difficile: l’alta temperatura favorisce la decomposizione più rapida delle sostanze organiche e anche il maggiore consumo di ossigeno sui fondali, fattori dannosi per la sopravvivenza delle vongole.

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