La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, è difronte a una delle decisione più importanti degli ultimi mesi, chiamata a pronunciarsi sul tetto al prezzo del gas.
I malumori dipendono dagli interessi nazionali della Germania, che la presidente tende ad assecondare anteponendoli a quelli di una quindicina di altri Stati membri.
Seguire la linea di Berlino potrebbe spaccare l’Unione. I malumori di alcuni Paesi nei confronti della leader tedesca erano emersi già con il piano di riduzione di consumo del gas approvato a luglio. La proposta sembrava infatti cucita per le attuali esigenze della Germania. Nonostante l’industria tedesca, sia centrale per l’Europa le proposte della Commissione non devono essere fatte sulla base delle richieste dei singoli governi, ma delle priorità della strategia nel rispetto di tutte le differenze.
Si è aperta la partita delicata del tetto al prezzo del gas che ha visto le insistenti richieste di Italia e Spagna. Fino adesso l’esecutivo europeo si è limitato a promettere “analisi e studi” da presentare ai leader Ue a fine ottobre.
Germania, Ungheria e in parte Paesi Bassi sono contrari alle riforme al mercato dell’energia. L’Ungheria in particolare è opposta a ogni sanzione contro la Russia. Lo scopo di queste è ora contrastare la manipolazione delle forniture di gas all’Europa con un mercato che al momento non ha risparmiato nessuno di Paesi membri.
Per l’Italia ad esempio secondo le analisi di Goldman sachs la bolletta energetica potrebbe salire da 150 a 600 euro nel 2023. I venti di guerra erodono sia direttamente che indirettamente l’economia del nostro Paese. Gli stipendi caleranno a causa dell’inflazione di circa il 3%, un dato inferiore solo alla Spagna. Lo scrive l’Ocse in un focus dedicato al mondo del lavoro italiano.
Per la maggior parte delle famiglie e dei clienti industriali, le bollette energetiche vengono rinegoziate ogni dodici mesi. Con il picco che dovrebbe essere raggiunto questo inverno avremmo un costo medio di circa 500 euro al mese per elettricità e gas; un aumento del 200% rispetto al 2021. Questo avverrà se gli attuali prezzi a termine a 1 anno rimarranno invariati per i prossimi sei mesi.
Da gennaio 2020, i prezzi di gas ed elettricità sono aumentati ciascuno di oltre 13 volte. Per l’Europa nel suo insieme, ciò equivarrebbe a un aumento equivalente al 15% del PIL. La Russia sta affrontando l’aggressione economica, finanziaria e tecnologica dell’Occidente in reazione a quella territoriale della Russia verso l’Ucraina. Nel frattempo, la qualità della vita delle persone, la stabilità sociale ed economica viene compromessa. La rottura commerciale dei rapporti con la Russia ha di fatto creato un mondo nuovo più instabile con una transazione rischiosa che espone per prima in occidente l’Ue.
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