Già a marzo il colosso automobilistico tedesco aveva annunciato importanti tagli al personale, che entro la fine del 2023 riduranno i costi di produzione per finanziare il passaggio delle auto dalla benzina all’elettrico.
In linea con queste politiche, in Europa Volkswagen punta a eliminare la produzione di auto con motori alimentati da energie non rinnovabili, come benzina e diesel, entro il 2035.
Lo scorso anno è stato quello che potremmo definire un punto di non ritorno per il consumo energetico basato sui carburanti fossili e l’emissione di gas serra, oggi ne osserviamo gli effetti sulle politiche aziendali dei settori più coinvolti nell’impatto ambientale.
Europa prima nel mondo nella diffusione dei veicoli elettrici Volkswagen
Il mercato europeo sarà il primo a beneficiare dell’espansione della casa automobilistica tedesca nel settore dei veicoli elettrici, il trend passerà poi a coinvolgere il mercato USA, in diretta competizione con le case automobilistiche già presenti sul mercato come Tesla Motors, passando poi per la Cina, l’ultimo paese dopo il Sud America a concludere il suo processo di decarbonizzazione.
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In precedenza l’amministratore delegato del marchio tedesco Herbert Diess, aveva annunciato di voler raggiungere una proporzione tra i modelli a benzina ed elettrico pari al 70% in vantaggio di questi ultimi. Questa volta l’annuncio viene da Klaus Zellmer, membro del consiglio di amministrazione della divisione vendite, che afferma la volontà di uscire dal mercato dei veicoli con motore a combustione tra il 2033 e il 2035. A tal fine Volkswagen sta progettando di costruire almeno sei fabbriche di batterie in diversi paesi europei tra i quali Francia, Spagna e Polonia che verranno concluse entro il 2027.
Volkswagen vuole evitare le ricadute economiche negative
In accordo con i progetti comunitari e internazionali e in rispetto agli accordi di Parigi per una totale decarbonizzazione dell’economia, Volkswagen punta ad adattare il suo business al mercato emergente, anche al fine di evitare le ricadute economiche negative, date dalle politiche europee sempre più stringenti in materia di emissioni e costi sulla Co2 prodotta. La Germania proprio in questo mese ha introdotto una tassa di 25 euro per ogni tonnellata di Co2 emessa.
La velocità di trasformazione del Vecchio Continente metterà alla prova in primo luogo le grandi aziende automobiliste, che dovranno affrontare una trasformazione ambiziosa e complessa, modificando completamente il cuore delle loro autovetture. A questo proposito, per portare l’intera flotta a zero emissioni entro il 2050 in tutti i paesi, l’intero gruppo Volkswagen ha pianificato di investire 46 miliardi di euro in cinque anni nell’elettrico. Sembrano dello stesso avviso anche Audi e Volvo, prospettando anch’esse una tabella di marcia che si concluderà nel 2033, al fine di convertire la propria produzione a modelli ibridi ed elettrici.
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Per poter realizzare i propri progetti le case automobilistiche come Volkswagen, dovranno dedicarsi agli investimenti sulle batterie dei motori elettrici che costituiscono attualmente il 30% dei costi di produzione di questo tipo di auto. Proprio per questo l’azienda tedesca punta a diventare il secondo più grande produttore di batterie per i modelli elettrici dopo la Cina.