Visita fiscale INPS: non tutti devono stare chiusi in casa, in pochi lo sanno

In caso di malattia il lavoratore deve inviare, tramite il medico curante, il certificato telematico all’INPS. Inoltre,  comunicare al datore di lavoro l’assenza e il numero di protocollo del numero del certificato inviato all’ente. L’ente ricevuto il certificato può disporre la visita fiscale INPS in base a determinati orari di reperibilità. Ma, non tutti sono costretti a stare chiusi in casa, infatti, pochi sanno che ci sono dei soggetti esonerati alla visita fiscale.

Visita fiscale INPS

La visita fiscale INPS è effettuato da un medico incarico dall’ente e deve accertate lo stato di salute del lavoratore. La visita fiscale si svolge in determinati orari nei quali il lavoratore deve essere reperibile all’indirizzo indicato sul certificato di malattia. Le fasce di orari sono diverse se il dipendente appartiene al settore privato o pubblico. La Legge di Stabilità ha esteso anche per il settore privato le stesse regole previste per i dipendenti del pubblico impiego, prevedendo particolari esclusioni. Questo significa che non tutti sono costretti a stare chiusi in casa se si trovano in una determinazione condizione. Verifichiamo quali sono le attuali regole e chi sono esonerati dalla visita fiscale.

Visita fiscale INPS: dipendenti pubblici

Sono considerati dipendenti pubblici: dipendenti statali, lavoratori della Pubblica Amministrazione, insegnanti, lavoratori degli Enti locali, dipendenti della Polizia di Stato, vigili del fuoco, dipendenti ASL e i militari.

Tutti i dipendenti devono rispettare la reperibilità 7 giorni su 7, comprese il fine settimana, i giorni festivi e i prefestivi. Il lavoratore deve essere reperibile nei seguenti orari: dalle 9,00 alle 13,00 e dalle 15,00 alle 18,00.

I dipendenti in queste fasce orarie devono essere reperibili presso l’indirizzo di residenza indicato nel certificato medico inviato all’INPS dal medico curante. Però, ci sono alcune categorie di lavoratori che non devono rispettare le fasce di reperibilità e sono:

a) coloro che sono affetti da patologie che richiedono cure salvavita;

b) patologie per cause di servizio documentate (solo per alcune categorie);

c) situazione patologiche morbose che sono determinate in base alla situazione di invalidità riconosciuta con una percentuale invalidante pari o superiore al 67%.

Inoltre, sono esonerati anche i lavoratori che hanno già ricevuto la visita fiscale per un determinato periodo di prognosi indicato nel certificato medico.

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Dipendenti privati

Anche per i dipendenti privati permane l’obbligo di reperibilità 7 giorni su 7, ma le fasce orarie della visita fiscale sono diverse: dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19.

Per i dipendenti del settore privato i casi di esonero delle fasce di reperibilità sono:

a) patologie gravi che richiedono terapie salvavita;

b) situazioni patologie morbose collegate all’invalidità documentata uguale o superiore al 67%.

Questi sono i casi di esonero delle fasce di reperibilità che il  medico curante può indicare nel certificato di malattia inoltrato telematicamente all’INPS.

Visita fiscale INPS: le regole per il medico e il dipendente

Il medico al momento della visita fiscale ha il dovere di verificare le condizioni fisiche del lavoratore in base alle indicazioni riportate nel certificato medico. Nel caso lo ritiene opportuno, può potrà protrarre la diagnosi di ulteriori 48 ore e sollecitare il dipendente a sottoporsi ad un controllo specialistico.

Il lavoratore dipendente se al momento della visita fiscale, non si trova alla residenza indicata nel certificato di malattia, deve segnalare la motivazione all’ente. Se la motivazione non è valida il lavoratore perde il diritto al 100% della retribuzione della malattia. Il dipendente ha quindici giorni per presentare documentazione idonea che attesti la mancata presenza al domicilio indicato

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