È difficile prepararsi e prendere sul serio ciò che appare improbabile, ma il prossimo cigno nero potrebbe esse vicino.
Già nel 2012, ma di nuovo la scorsa settimana, la Terra ha sfiorato l’impatto con una tempesta solare, un’esplosione di gas incandescente in grado di mettere a repentaglio l’industria, la tecnologia e la civiltà per come la conosciamo.
Ciò che non succede solitamente non fa notizia, tuttavia nonostante l’evento sia stato perlopiù ignorato dai media, il pericolo per la Terra e per la nostra società date dall’attività solare, sembra essere concreto, tanto che alcune società come la multinazionale National Grid, operante nel settore di gas ed energia elettrica di Regno Unito e Stati Uniti, ha preso in serie considerazione l’idea, in collaborazione il Ministero dell’economia e dello sviluppo industriale inglese, di stanziare dei fondi al fine dotarsi di una serie di trasformatori di emergenza, nonché condurre esercitazioni per affrontare un evento climatico di entità sconosciuta esterno alla Terra, che potrebbe causare gusti sistematici a tutte le infrastrutture elettriche e agli apparecchi elettronici.
Nonostante l’assenza di certezze circa gli esiti di tale evento, l’effetto elettromagnetico dell’impatto sulla Terra di una tempesta solare è in grado di causare guasti a tutti quei sistemi di cui oggi non potremmo fare a meno, che costituiscono ciò che rende possibile la civiltà come la conosciamo.
Senza una capacità di prevedere la possibilità di eventi come questo, rari ma statisticamente possibili, si rischierebbe senza alcuna preparazione un ritorno alla normalità soltanto dopo molti anni. Costituendo un danno e una serie di limitazioni nella capacità produttiva che metterebbe a dura prova il sistema economico e politico.
Già alcuni episodi di entità molto minore si sono verificati nel 2015 e nel 2017 coinvolgendo solo una ristretta parte degli apparecchi negli Stati Uniti come radio e gps, in quanto l’energia del fenomeno è risultata molto minore di quella che invece potrebbe essere il nuovo Carrington Event. Nel 1859 una tempesta solare investì la Terra sovraccaricando il campo magnetico e bruciando l’infrastruttura di quella che era allora la nascente rete elettrica, che fortunatamente si limitava a supportare i telegrafi, riuscendo addirittura a fondere i supporti di platino.
Anche l’Accademia delle Scienze USA che con uno studio nel 2019 ha indagato sulle passate tempeste solari per mezzo di carotaggi nei ghiacci della Groenlandia, ha visto che le tracce di alcune particelle elettromagnetiche mostravano impatti avvenuti nella storia, con un entità molto maggiore di quelle registrate con le osservazioni astronomiche.
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Le tempeste solari sono rappresentate da una pioggia di particelle a elevata energia causate da esplosioni sulla superficie solare, che vengono proiettate nello spazio e possono arrivare sulla Terra.
Apparendo a nostri occhi come una spettacolare aurora boreale, nella sua versione più studiata data la sua portata distruttiva, questo fenomeno ha una cadenza ciclica di circa 150 anni, ora ne sono passati 162. Nonostante sia innocua per gli esseri umani, come si può immaginare, i danni ci coinvolgerebbero in modo indiretto a partire in primo luogo dal comparto aerospaziale, iniziando dai satelliti, dai sistemi di navigazione alle telecomunicazioni. Difficilmente la notizia dell’evento riuscirebbe a circolare prima che le apparecchiature come televisori, computer e smartphone smettano di funzionare.
I danni causati dall’evento data la sua carica elettromagnetica colpirebbe quindi tutte le infrastrutture elettriche, le quali non potrebbero essere riparate e non potrebbero funzionare gli approvvigionamenti energetici, perché anche questi, dagli oleodotti ai gasdotti, richiedono energia elettrica e si basano su sistemi elettronici, così come i sistemi più elementari, come le pompe di benzina.
Mancando tutti quei supporti elettrici ed elettronici utilizzati nel settore produttivo, o semplicemente per la riparazione di un guasto tecnico, nonché l’assenza di tutti i mezzi di trasporto come treni e metropolitane e tutti i mezzi moderni che si basano naturalmente su parti elettroniche, sarebbe difficile uscire in tempi accettabili da questa situazione.
L’attività solare raggiungerà il suo picco in questi anni con un massimo previsto per il 2025. Nonostante tutto questo possa apparire oggi fantascienza, abbiamo visto come eventi altrettanto improbabili e incredibili a essere letti o descritti possano comunque accadere.
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