Vendere la comproprietà, ci sono spesso delle criticità che rendono la cosa molto complessa, ma vi sono delle vie d’uscita.
Essere proprietari di un immobili, essere il solo si intende, è un qualcosa che non comporta grossi problemi. Il proprietario prende tutte le decisioni in merito, tutte le responsabilità e non ci sono problemi di sorta.
Non tutti gli immobili, tuttavia, hanno un unico proprietario. Ve ne sono alcuni, soprattutto se acquistati insieme oppure ricevuti in eredità, che possono avere dei comproprietari. Ciò significa che ognuno di essi possiede e condivide una quota di un unico immobile.
Questo significa anche che come si condivide una quota, si condividono anche responsabilità. Tale eventualità si configura spesso tra fratelli e sorelle, per esempio. Ogni scelta, infatti, che sia finanziaria, di manutenzione o vendita dell’immobile deve essere presa con unanime approvazione.
Il punto è che queste situazioni sono spesso causa di litigi, magari su chi desidera vendere e chi invece no, su come sfruttare l’immobile e molto altro ancora. Ecco perché molti dicono che è quasi impossibile vendere un immobile in comproprietà. Tuttavia, ci sono anche degli sbocchi, delle soluzioni in merito.
Vendere comproprietà, come fare? Problemi e possibili vie d’uscita
Poniamo il caso di cinque fratelli che sono comproprietari di un immobile. Uno di loro muore, e i restanti vorrebbero vendere la casa.
All’eredità del fratello defunto rinunciano tutti i possibili legittimi successori, compresi figli e nipoti. Ci si chiede se i comproprietari possano quindi, vendere l’immobile. Ebbene, per la legge, tale rinuncia non basterebbe. Da quanto si apprende, infatti, bisognerebbe essere certi che anche i parenti fino al sesto grado del fratello defunto non vogliano accettare l’eredità.
Questo perché, se ci fossero, a essi spetterebbe la quota dell’immobile che era del fratello passato a miglior vita. Ma non è tutto, perché nel caso in cui non vi siano parenti del fratello, fino al sesto grado che reclamino la quota dell’immobile, per l’art.586 C.C., la quota finirebbe allo Stato.
Quindi, la cosa da fare è cercare il proprietario della quota del proprio fratello, perché senza il consenso a vendere da parte di questa persona, non si potrà vendere l’immobile. Trovato il proprietario, se questi acconsente a vendere, ci si ripartirà la quota. Altrimenti, si scioglierebbe la comproprietà e si dovrà optare per una causa in Tribunale di divisione giudiziale. La cosa da fare, ergo, è cercare il proprietario della quota di immobile appartenente al parente del fratello.
Muoversi con un legale preparato, inoltre, è sempre la soluzione più adeguata.