Un uomo di 51 anni è morto tre giorni dopo la prima dose. Ritirato lotto del vaccino, con la procura che indaga per far chiarezza sulla vicenda.
Da ormai più di un anno il Covid è entrato prepotentemente nelle nostre vite, portando con sé delle ripercussioni negative sia dal punto di vista economico che sociale. Al fine di contrastarne la diffusione, infatti, il governo ha deciso di adottare una serie di misure restrittive, che costringono molte famiglie a dover fare continuamente i conti in tasca prima di comprare qualcosa, per via della crisi finanziaria in atto.
Allo stesso tempo si continua a lavorare su più fronti, come quello dei vaccini. Quest’ultimi, messi a disposizione nel giro di pochi mesi, hanno portato con loro anche diversi dubbi. Se da un lato vi sono coloro felici dell’arrivo dei vaccini, dall’altro canto non mancano coloro che continuano a nutrire delle perplessità. Proprio in questo clima di incertezza ha destato preoccupazione la triste notizia della scomparsa di un uomo di soli 51 anni, che si è spento tre giorni dopo la prima dose.
Muore tre giorni dopo la prima dose: Nas sequestrano lotto del vaccino
Come riportato da La Stampa, A. C. in provincia di Venezia, si è spento all’età di 51 anni, tre giorni dopo la somministrazione della prima dose di Pfizer. L’uomo si era recato il 18 agosto al drive through di Oriago, per poi iniziare ad accusare, poche ore dopo, febbre e gonfiore alle gambe. Rivoltosi al medico di base, quest’ultimo gli avrebbe prescritto un farmaco, prima che le condizioni del 51enne peggiorassero in modo drastico. In base a quanto raccontato dai famigliari, l’uomo sabato mattina non era in grado di svegliarsi.
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I tentativi di rianimarlo, guidati dal 118, purtroppo si sono rivelati vani. I sanitari del Suem, giunti nell’abitazione, non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Il medico del pronto soccorso ha certificato la morte come dovuta a un arresto cardiocircolatorio. L’ipotesi è che la morte sia dovuta ad una tromboembolia. Soltanto l’autopsia, però, potrà fornire una risposta in merito. Lo scopo è quello di capire se vi possa essere una correlazione tra l’iniezione del vaccino e il decesso.
Nel frattempo l’azienda sanitaria si è resa disponibile ad ogni tipo di collaborazione con l’autorità giudiziaria, in modo tale da fare chiarezza in merito. I Carabinieri dei Nas di Venezia hanno sequestrato una fiala del siero inoculato a A. C. mentre l’Ulss 3 ha deciso, in via cautelativa, di non utilizzare la restante parte del lotto, segnalandolo alle autorità competenti.
Sulla vicenda il direttore generale dell’azienda sanitaria ha affermato: “Ora dobbiamo escludere che ci sia nesso tra vaccinazione e morte, per questo abbiamo richiesto subito l’accertamento diagnostico, prima che intervenisse la Magistratura. Ogni altra affermazione, prima delle valutazioni del caso, è prematura“.