Casa e usufrutto, attenzione: quando occorre la documentazione affinché sia valido e circostanze specifiche, cosa sapere.
I beni immobili possono rappresentare una parte importante e cospicua del patrimonio di una persona. Per questo è bene informarsi e conoscere a fondo tutte le circostanze che regolano e tutelano tali proprietà nelle situazioni più disparate che possono venirsi a creare nel corso della vita della stessa. Prendiamo, oggi, il caso dell’usufrutto di una casa: a cosa fare attenzione e cosa tenere a mente, ecco come tutelarsi.
Ebbene, l’usufrutto, come sappiamo, è un “meccanismo” che consente di godere di un bene, come un’abitazione, la cui titolarità resta, però, del proprietario. A riguardo, ovviamente, vi sono molti dubbi e domande, soprattutto per quanto riguarda il futuro. Andiamo, dunque, a cercare di fare chiarezza così da evitare problemi e situazioni complesse da “sbrogliare”.
Usufrutto di una casa, cosa occorre sapere: è importante
Un dubbio molto comune riguarda i casi in cui, a sfruttare l’usufrutto, sia un genitore che ha intestato l’abitazione al figlio. In questi casi, l’interrogativo principale è legato alla “successione”. Ovvero: alla morte della madre, è necessario procedere ugualmente con tale iter e, dunque, la relativa documentazione? Per rispondere a questa domanda occorre comprendere alcuni punti focali che riguardano entrambi i concetti.
Primo dettaglio essenziale è capire quando una dichiarazione di successione non è necessaria. Tale procedura può essere evitata laddove il valore attivo del patrimonio da ereditare non sia superiore a 100 mila euro, non comprende beni immobili o diritti reali immobili e riguardi i parenti in linea retta.
A questo punto, dunque, sembrerebbe che, trattandosi, nel caso dell’usufrutto, di un diritto reale immobile, la successione sia necessaria. C’è un però. L’usufrutto, infatti, non cade nella successione, ovvero non è trasferibile agli eredi della persona defunta. Di conseguenza, alla morte di chi ne beneficia, si determina l’automatico consolidamento del diritto di chi è il nudo proprietario del bene o dell’immobile in questione.
Nel caso, quindi, della figlio che si era visto intestare casa dalla madre mentre questa sfruttava, per la stessa, l’usufrutto, egli risultava già possidente della nuda proprietà. Sarà sufficiente una voltura catastale che regolarizzi l’intestazione del bene. Laddove, ovviamente, come anticipato, il patrimonio ereditario non superi i 100 mila euro e sia destinato ad eredi in linea retta.