Urbano Cairo nasce nel 1957 a Masio, in provincia di Alessandria. Spicca nel panorama italiano in quanto assume molte delle caratteristiche di chi riesce con le sole armi della retorica e dell’intraprendenza a farsi notare e portare al successo le sue idee.
Si può riuscire a guidare un’azienda o portare al successo un’impresa senza necessariamente provenire dal settore di attività specifico. Nonostante sia molto difficile, chi ci riesce ha l’abilità di fare rapidamente una buona analisi del contesto e comprendere le sfumature inserendo in esse la sua strategia.
Urbano Cairo figlio di un rappresentante di mobili e di una insegnante, frequenta il liceo scientifico e una volta trasferitosi per gli studi a Milano si laurea in economia e commercio alla Bocconi. Durante i suoi studi vince una borsa di studio negli Stati Uniti che gli permetterà una delle esperienze formative necessarie per intraprendere l’inizio della sua carriera. Frequenta per sei mesi la New York University, dove ha l’opportunità di studiare da vicino la realtà dei media e della televisione americana.
Dopo la laurea venne chiamato a svolgere il servizio militare ma durante quel periodo, entusiasta per le sue idee e sicuro di poterne fare una professione decide di farsi assumere alla Fininvest. Prendendo spunto da un’intervista rilasciata da Silvio Berlusconi a Capital, nel quale invitava i giovani con idee interessanti a contattarlo, riusce recandosi di persona davanti agli uffici a ottenere un colloquio dopo qualche ora.
La svolta di Urbano Cairo al fianco di Silvio Berlusconi
La caparbietà di Urbano Cairo all’epoca ancora molto giovane, fu tale da impressionare Silvio Berlusconi che lo prese addirittura come suo assistente personale. Cairo già capace di capire i risvolti di quelle che saranno le scelte che daranno il via alla televisione commerciale, risulta determinante nell’influenza dell’imprenditore Berlusconi. È così infatti che una delle prime decisioni vincenti per la sua popolarità si concretizza nell’acquisizione di Italia 1.
Urbano Cairo, condividendo una parte della sua esperienza professionale con un imprenditore già esperto come Berlusconi, è stato capace partendo dal nulla di costruire una sorta di piccolo impero nel campo della comunicazione. Sono infatti quelli gli anni della sua ascesa che gli daranno le chiavi per aprirsi in autonomia una strada nel settore. Nel 1985 entra in Publitalia ‘80, la concessionaria pubblicitaria del gruppo. L’esperienza maturata negli Stati Uniti e la sua motivazione diventano il motore che lo portano in pochi anni a diventarne il vice direttore generale e poi nel 1991 amministratore delegato alla Mondadori Pubblicità.
Nel 1999 Urbano Cairo subisce una condanna definitiva con l’accusa di appropriazione indebita, fatture per operazioni inesistenti e falso in bilancio. Con l’inchiesta di Mani Pulite e il coinvolgimento di Publitalia anche Cairo insieme agli altri manager del gruppo viene indagato. Urbano Cairo decide di patteggiare e viene condannato a una pena di un anno e sette mesi.
Publitalia è la concessionaria esclusiva di pubblicità del Gruppo Mediaset in Italia. Raccoglie pubblicità per Canale 5, Italia 1 e Rete 4. I suoi vertici vollero prendere le distanze dalla colpevolezza di Cairo e nel 1955 si divisero le strade.
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L’inizio dell’attività in proprio e l’ascesa imprenditoriale
Una delle caratteristiche che determinano il successo dei dirigenti è quella di avere uno spirito di adattamento ai problemi e alle battute d’arresto. Urbano Cairo è riuscito a imparare dai propri errori trovare percorsi alternativi. Dopo la vicenda infatti il manager decise di mettersi in proprio fondando la Cairo Pubblicità. L’esperienza si rivela infatti una scelta vincente e riesce in poco tempo a conquistare la fiducia anche della Rizzoli, che gli affida la raccolta pubblicitaria di Tv Sette, Oggi e Io Donna.
Maturando i requisiti per riuscire a inserirsi nel mondo dell’editoria, lavora fino all’acquisizione nel 1999 di Editoriale Giorgio Mondadori. L’editoriale pubblica periodici di elevata qualità nel settore dei mensili di turismo, natura e arte. Da qui ci fu la svolta nel settore pubblicitario del calcio, in cui si inserì vendendo gli spazi pubblicitari della cartellonistica dello stadio Olimpico. Questa parentesi si rivela un’esperienza che lo porta nel 2005 a diventare il presidente del Torino.
Le imprese di successo non finiscono con l’acquisto dell’editoriale, ma data l’esperienza positiva Urbano ne fonda una sua propria. Nasce così la Cairo Communication che svolge la sua attività nel settore della comunicazione, in qualità di editore televisivo, di periodici e di libri, nonchè concessionaria di spazi pubblicitari. La società è oggi quotata in Borsa sull’indice Ftse Mib.
Dopo l’entrata in Piazza Affari nel 2003 decide di fondare la Cairo Editore S.p.A.che pubblica i periodici For Men Magazine, Dipiù Tv, Diva e Donna e Natural Style.
L’impero di Urbano Cairo, pubblicità, editoria, televisione e calcio
Nel 2013 la Cairo Communication cerca di espandere la sua influenza e la sua quota di mercato presentando un offerta per l’acquisto di La7. La rete televisiva viene acquisita ufficialmente a marzo del 2013 a un prezzo di un milione di euro. Oltre alla pubblicità, l’editoria e la televisione Urbano Cairo sembra seguire l’influenza originale di Berlusconi. Si inserisce infatti nel settore calcistico con acquisizione del Torino. La squadra passò l’anno successivo in serie A e rimane dal 2012 in maniera ininterrotta nella massima serie.
Oltre ad aver riportato la squadra al prestigio delle competizioni europee, nel 2017 Urbano Cairo lancia il canale Torino Channel, in onda su Sky. L’imprenditore si impone in uno dei filoni culturali più influenti nel nostro paese. Continuando al contempo acquisizioni frutto dei successi accumulati rileva RCS MediaGroup, il colosso editoriale proprietario del Corriere della Sera e della Gazzetta dello Sport. Succede così anche in Spagna dove controlla Marca ed El Mundo, il quotidiano d’informazione sportiva con maggior tiratura.
Il 6 maggio del 2015 a Urbano Cairo è assegnato a Montecitorio il Premio Guido Carli. Questo viene assegnato ogni anno alle personalità che si sono distinte per il loro impegno in campo sociale, i successi in campo imprenditoriale, oltre che per aver messo in risalto il talento e la genialità italiana nel mondo.