Tokyo, ecosistema finanziario nel caos: dipendente fa insider trading. Implicazioni illegali ed eticità, le pericolose facce della moneta.
L’insider trading è un reato finanziario al 100%, un pericoloso crimine che viene perseguito per legge: ma quanto è facile cadere nel tranello dell’ecosistema economico digitale? Come il mondo terreno, anche nel virtuale si esauriscono pratiche sia legali, per gente onesta, che illegali, per chi pensa al mero profitto. Il punto è che scovare queste ultime sta diventando sempre più immediato. Molti pensano di arricchirsi e di esser “furbetti”, ma quello che non sanno è che rischiano più del previsto. Dallo scandalo del dipendente di Tokyo è possibile scoprire tutte le insidie del sistema, approfondendo il tema con uno studio luminare sulla trasgressione denunciata.
Cosa succede quando il trading sfugge di mano? Lo scandalo di Tokyo insegna a non commettere reato, anche se il profitto stuzzica le menti più ambiziose! Il caso scoppiato nel mondo nipponico ha creato, come un vero e proprio effetto farfalla, un caos nell’ecosistema finanziario globale. L’evento ha appunto destato un certo clamore a livello internazionale anche perché si tratta di un tema che di recente ha riscontrato una certa attenzione persino in relazione agli studi condotti.
Si sa sempre di più su questa pratica, non solo per quanto riguarda gli aspetti “legali” del trading, ma anche quelli che pongono in essere la condotta illecita denunciata. Proprio per questo, stanare i trasgressori sta diventando sempre più pratico e veloce. Perché ad andare contro la legge non è il trading in sé, ma l’insider trading.
Nello specifico, si tratta di una pratica illegale condotta da personalità “dall’interno” del sistema. Appunto, dall’inglese il termine “insider” indica proprio ciò: personalità che sfruttano informazioni finanziarie privilegiate che non sono di dominio pubblico. Il tutto, per ricavare una cospicua fonte di profitto.
È la società Japan Exchange Group ad essere protagonista del caso, o meglio, un suo dipendente che si sarebbe macchiato del delitto. Attualmente il caso è sotto inchiesta, e sono saltati fuori dei dettagli che hanno sconvolto l’intero settore.
Tokyo, dipendente fa insider Trading: zero eticità a favore del profitto?
Ricapitolando, se fare trading implica la pratica di compravendita di beni finanziari, come le azioni più appetibili, con l’insider si condanna l’illecito, cioè chi sfrutta informazioni privilegiate per un proprio tornaconto. Cosa rischia il dipendente di Tokyo? L’insider trading non è uno scherzo, ma come già detto un crimine pericoloso. A tal proposito, un saggio curato nel dettaglio appena pubblicato, è un ottimo punto di riferimento per comprendere da sé rischi, condanne, e tutto ciò che concerne il guaio commesso nel Paese del Sol Levante.
Con il Sole Nascente si parla del Giappone, ma al momento a sorgere sono solo delle criticità di un certo peso. L’insider trading praticato dal dipendente di Tokyo ha delle conseguenze dannose, non solo per sé stesso. A portare avanti le indagini è la Securities and Exchange Surveillance Commission, siglata SESC. Nientepopodimeno che un Organo Federale statunitense il cui compito è proprio quello di vigilare che tutto sia in regola nei mercati di borsa. Le indagini iniziate intorno a settembre hanno permesso di accertarsi del reato, e l’istituto è intervenuto poi immediatamente, ponendo un eco internazionale.
A rendere tutto più chiaro sul crimine commesso è il luminare saggio di Jatin Sharma “I segreti dell’insider trader”, recentemente pubblicato. Lo scritto indica quanto il tema sia caldo. L’avvocato autore dell’articolo ha avuto una fortuita intuizione prevedendo il futuro, o semplicemente ha ben chiari quali sono i rischi? Tra i peggiori, c’è proprio quello di cadere in tentazione, truffando l’intero sistema.
È come quando si mangia troppa cioccolata, se si continua viene il mal di stomaco. Peccato che nel caso dell’insider trading sia molto peggio. Quando il “Dio denaro chiama”, i più deboli accorrono, ma in questo momento è impossibile non essere riconosciuti.
Il saggio funge da guida del trading per tutti coloro che ne sono interessati. Non si limita a mostrare il “potere” della pratica, ma anche tutte le sue insidie. Se si vuole ottenere il massimo del profitto, non va assolutamente esclusa l’eticità. Quest’ultima ha un valore essenziale. Se violata, ecco che casi come quello del dipendente giapponese sarebbero all’ordine del giorno, e l’intero ecosistema finanziario crollerebbe. Per questo è importante parlarne.
È un messaggio chiaro e diretto: chi fa insider trading non la passa liscia. I media non hanno ancora riconosciuto il volto del dipendente che si è macchiato del crimine. Quel che si sa è che si tratta di un ventenne che credendosi furbo, ha illegalmente comunicato informazioni privilegiate di trading ad un parente, proprio per favorirne i profitti. Una pratica che non avrebbe commesso una sola volta, ma in più occasioni.
La normativa viene indicata nello stesso manuale di Sharma, il ruolo del Securities and Exchange Board of India, abbreviato SEBI, è peculiare. Incarna tutto l’apparato legislativo che deve esser noto a chi pratica trading. Senza dimenticare che il fronte nazionale è collegato intrinsecamente con quello internazionale. Appunto gli standard dell’International Organization of Securities Commissions, IOSCO, sono cruciali.
Quali informazioni sono state diffuse? Nello specifico, si è trattato di indicazioni sulle offerte pubbliche di acquisto di società quotate. Non si parla di spiccioli, ma di ben diverse centinaia di migliaia di yen. Nel saggio sopracitato, è quindi possibile riconoscere implicazioni legali e l’altra faccia della “moneta”, quelle illegali, che per quanto siano perseguibili per legge, possono comunque tentare le personalità che sono a conoscenza di informazioni privilegiate come il dipendente giapponese.