Perché tutti credono negli ETF tralasciando altri fondi tradizionali che spesso risultano anche più performanti: la risposta non lascia dubbi
Il concetto di fondi negoziati in borsa, o ETF, come li conosciamo oggi, è iniziato a prendere forma alla fine degli anni ’80, ma la loro ascesa alla popolarità è stata una graduale salita influenzata da diverse pietre miliari. Tutto è iniziato con il desiderio di un prodotto d’investimento semplice e diversificato. Gli investitori, stanchi delle commissioni elevate e dell’opacità dei fondi comuni di investimento gestiti attivamente, cercavano un modo per accedere ai mercati in modo più efficiente. Ciò portò all’introduzione, nel 1990, dell’Indice Istituzionale Asset Allocation Fund (IAAF) dell’Index Participation (TIP), che tracciava l’S&P 500. Sebbene non tecnicamente un ETF, poiché non veniva scambiato in borsa, il TIP ha gettato le basi consentendo agli investitori di acquistare un paniere di azioni attraverso un singolo veicolo.
Il vero punto di svolta arrivò nel 1993 con il lancio dello SPDR S&P 500 ETF (SPY), spesso denominato “Spider”. Questo ETF, che replicava anche l’indice S&P 500, è stato il primo ETF negoziato in borsa negli Stati Uniti, aprendo la strada a un’esplosione di innovazione nel settore. Negli anni successivi, sono stati introdotti ETF che tracciavano una gamma più ampia di indici, offrendo esposizioni a classi di attività, settori e mercati geografici diversi.
L’introduzione degli ETF a basso costo è stata un’altra pietra miliare significativa, che ha ulteriormente democratizzato l’accesso agli investimenti. Questi ETF, con i loro bassi rapporti di spesa, hanno reso possibile per gli investitori retail costruire portafogli diversificati senza sostenere costi di transazione esorbitanti. L’industria ha anche assistito all’ascesa degli ETF specializzati, che offrono esposizioni a settori di nicchia come immobiliare, materie prime e strategie ESG (ambiente, sociale e governance).
Oggi, gli ETF sono diventati una forza dominante nel mondo degli investimenti, con trilioni di dollari di attività gestite a livello globale. La loro popolarità può essere attribuita alla loro flessibilità, convenienza e trasparenza. Man mano che gli investitori continuano a cercare soluzioni d’investimento efficienti ed economiche, è probabile che gli ETF svolgeranno un ruolo sempre più importante nel plasmare il panorama degli investimenti in futuro.
Yeti F permettono di avere praticamente qualsiasi azione oppure indice commodity come sottostante?
In un certo senso, i fondi negoziati in borsa (ETF) hanno democratizzato i mercati finanziari. Hanno reso accessibile a investitori di tutte le dimensioni e con ogni livello di esperienza l’investimento in una vasta gamma di classi di attività. Ma la vera domanda è: gli ETF consentono davvero di avere come sottostante praticamente qualsiasi azione, indice o materia prima? La risposta, come spesso accade nel mondo finanziario, non è un semplice sì o no.
Da un lato, la varietà di ETF disponibili è sbalorditiva. È possibile trovare ETF che tracciano indici azionari globali, settori specifici, obbligazioni societarie e governative, metalli preziosi, materie prime agricole, valute e persino strategie di investimento complesse. L’innovazione nel settore degli ETF continua a crescere, con il lancio di nuovi prodotti che offrono esposizioni sempre più mirate e sofisticate. Questo significa che, con un solo strumento finanziario, gli investitori possono accedere a una miriade di opportunità di investimento in tutto il mondo.
Tuttavia, è fondamentale ricordare che “avere come sottostante” non è sinonimo di “possedere direttamente”. Quando si investe in un ETF, si acquista una quota del fondo che a sua volta detiene gli asset sottostanti. Ciò significa che non si diventa proprietari diretti delle azioni, delle obbligazioni o delle materie prime, ma si beneficia (o si subiscono le perdite) delle loro performance. Inoltre, non tutti gli ETF sono creati uguali. Alcuni ETF sono più liquidi e trasparenti di altri, mentre alcuni possono comportare commissioni di gestione più elevate o rischi più complessi.
Gli ETF offrono un’ampia gamma di opportunità di investimento, ma è importante fare le proprie ricerche prima di investire. Comprendere il funzionamento degli ETF, i loro vantaggi e svantaggi, nonché i rischi e le opportunità specifiche dell’ETF scelto, è fondamentale per prendere decisioni di investimento informate.
Quanto sono utili gli ETF per diversificare il proprio portafoglio in modo semplice?
Sono strumenti ideali per gli investitori che desiderano diversificare i propri portafogli senza dover acquistare e gestire singolarmente numerose azioni o obbligazioni. Invece di selezionare e investire in dozzine di titoli individuali, gli ETF consentono di ottenere esposizione a un intero settore, mercato geografico o classe di attività con un’unica transazione. Ad esempio, invece di acquistare azioni di decine di società tecnologiche per replicare l’indice Nasdaq 100, si può semplicemente acquistare un ETF che traccia lo stesso indice. Questo non solo semplifica il processo di investimento, ma riduce anche i costi di commissione associati all’acquisto di più titoli.
Inoltre, gli ETF sono negoziati in borsa come le azioni, il che li rende altamente liquidi e facili da acquistare o vendere durante la giornata di negoziazione. La loro trasparenza è un altro vantaggio, poiché la composizione del portafoglio di un ETF è generalmente pubblica e facilmente accessibile. In sintesi, gli ETF offrono un modo semplice, conveniente e flessibile per diversificare il proprio portafoglio e ridurre il rischio complessivo dell’investimento.