Diversificare il portafogli? Ecco perché la tecnica oggi è molto più difficile rispetto a tempo addietro: tutto quello che c’è da sapere
Negli investimenti, la diversificazione è sempre stata la regola d’oro per ridurre i rischi e ottimizzare i rendimenti e non è una scelta sbagliata. Tuttavia, il contesto attuale sta rendendo questa strategia più complessa rispetto al passato, e a parlare sono i dati che stanno lasciando molti investitori disorientati.
Quando si parla di diversificare i proprio portafogli significa distribuire il capitale che si è scelto di investire, tra asset diversi, come azioni, materie prime, immobili, obbligazioni e via discorrendo. Così facendo si riduce l’esposizione a rischi specifici che caratterizzano ciascun investimento.
Ad esempio, se investiamo tutti i nostri risparmi in azioni di un’unica azienda tecnologica, rischiamo di perdere tutto non appena quella società entrerà in crisi. Al contrario, se dividiamo il capitale tra settori diversi, come tecnologia, sanità e alimentazione, un eventuale calo in un settore, potrà essere compensato dalla stabilità o crescita degli altri, in questo modo il portafoglio andrà difficilmente in perdita.
In passato, la combinazione di azioni e obbligazioni era sufficiente per garantire una copertura efficace: quando le azioni scendevano, le obbligazioni tendevano a salire e viceversa. Questo equilibrio non è più così scontato perché ormai influenzato da molti più fattori, motivo per cui non è più garantito.
Oggi diversificare è più difficile per diverse ragioni. In primis c’è maggiore correlazione tra gli asset, per esempio in periodi caratterizzati da un’inflazione molto alta, anche le obbligazioni subiscono perdite. Le materie prime diventano più volatili. Ad esempio il prezzo del petrolio può salire alle stelle durante una crisi geopolitica come ciò che abbiamo già vissuto con il conflitto Russia – Ucraina.
L’interdipendenza dei mercati è molto più forte, per questo una crisi e una relativa recessione degli Stati Uniti influenzerebbe anche borse europee e asiatiche, questo anche per via dello sviluppo economico. Inoltre, impossibile non far riferimento alle alternative che continuano ad espandersi in tutto il mondo come per esempio cripto e NFT, il Bitcoin e via discorrendo, mercati che hanno fluttuazioni di valore enormi.
Le tecniche per salvare il portafoglio, oggi, sono innanzitutto puntare gli investimenti in settori differenti. Dal sanitario, all’alimentare, fino alla tecnologia, non investire mai in un solo settore. Integrare poi strumenti integrativi come gli ETF Multi-Asset che in un unico fondo includono diverse tipologie di investimento, e infine scontato ma neanche troppo: essere più attenti al rischio! Insomma, per investire oggi c’è bisogno di strumenti e molto studio, ma rimane ancora la scelta migliore la differenziazione degli investimenti.
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