La nascente economia spaziale già quest’anno potrebbe per la prima volta mostrare il suo potenziale, effettuando i primi voli a scopo turistico.
La nuova economia spaziale rappresenta un cambio di paradigma radicale nella concezione dei viaggi spaziali, che diventano non solo più economici per via della possibilità di recuperare integralmente il veicolo spaziale, che può così effettuare nuovi voli, ma fa dello spazio un settore aperto alla partecipazione dei privati che possono contribuire e supportare con i loro investimenti l’avanzamento tecnologico che diventa un traino per l’innovazione e per l’occupazione.
Lo spazio ha infatti un ruolo essenziale in campo satellitare e delle telecomunicazioni nonché per il monitoraggio e la ricerca scientifica. Il potenziale della new space economy è quindi incentrato sui risultati che le varie agenzie private impegnate nel settore forniranno, per mezzo della loro capacità di permanere in orbita, al settore tecnico scientifico e quindi a tutto il comparto di sviluppo e ricerca, sia in campo aerospaziale che ingegneristico, ma anche biologico e medico.
Il business del turismo spaziale è riuscito a catturare la fantasia e l’attenzione di investitori visionari, come Richard Branson con il progetto Virgin Galactic, ma anche dei suoi diretti competitori quali Jeff Bezos, CEO di Amazon con la sua Blue Origin e lo stesso Elon Musk con la SpaceX.
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Un viaggio con Virgin Galactic durerà 90 minuti per un costo di 250mila dollari
Tuttavia è proprio la Virgin Galactic la compagnia che sembra quella più preparata a realizzare viaggi spaziali dedicati al settore privato, inaugurando la stagione del turismo spaziale. È infatti notizia di questi giorni che l’azienda, dallo spazioporto in New Mexico, potrà far decollare il suo modello Spaceship III che potrà ospitare fino a otto passeggeri con un massimo di sei civili, i quali saranno i primi turisti spaziali a poter usufruire del servizio in un viaggio intorno all’orbita terrestre della durata complessiva di 90 minuti e un biglietto, per il momento riservato a un’utenza privilegiata, con un costo di circa 250 mila dollari.
La Virgin Galactic oltre alla base sita negli Stati Uniti può contare sulla pista dell’aeroporto pugliese di Grottaglie. Questo apre la possibilità di impiegare la tecnologia dei veicoli spaziali anche per la ricerca scientifica, accompagnando personale militare e scientifico come quello dell’Agenzia Spaziale Italiana.
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Lo spazio può conquistare sicuramente la voglia di avventura degli italiani, così come degli appassionati di tutto il mondo. Secondo le stime, i primi viaggi programmati cominceranno già nel 2022 con un totale di circa 1500 passeggeri all’anno, e un ricavo netto di circa 400 milioni di dollari, che potrà aumentare esponenzialmente con il crescere degli investimenti e dello sviluppo dell’azienda, con veicoli più sicuri, efficienti e partenze più numerose.
Le quotazioni della stelle… al minimo storico
Le quotazioni di Virgin Galactic si trovano in questi giorni a un valore che oscilla intorno ai 30 dollari ad azione. Dal 14 gennaio, sotto le forti aspettative di un viaggio dimostrativo che avrebbe portato in orbita il suo stesso fondatore, i prezzi erano saliti dopo un gap premonitore che aveva chiuso a 33 dollari, fino ai 62,7 dollari con un incremento di quasi il 100% in meno di venti giorni. Successivamente a causa del rinvio per maggio 2021 della prova e quindi del primo viaggio spaziale turistico, le azioni hanno avuto un crollo che le ha portate al minimo di 23,94 dollari.
Vedremo se i problemi tecnici che hanno fatto posticipare il progetto, saranno superati in modo da consentire al prezzo di scorrelarsi dall’aspettative e dall’attesa della messa in opera che dovrebbe confermare la bontà, almeno per i primi tempi, dell’investimento nell’azienda di Richard Branson. Il prezzo infatti prima di allora offrirà molto difficilmente spunti operativi, rimanendo probabilmente sopra il suo supporto dei 21,55 dollari.