Candidarsi alla presidenza degli Stati Uniti di solito si trasforma in una spesa difficile sotto tutti i punti di vista. Sembra tuttavia che Trump possa guadagnare addirittura dalla nuova candidatura.
È notizia recente che Donald Trump si è ricandidato per l’elezione del 2024. L’ultima campagna elettorale è costata al presidente 66 milioni di dollari.
Il mandato di Trump nel quadriennio dal 2016 al 2020 non sarà ricordato certo per i risultati raggiunti; dal punto di vista politico il protezionismo, i dazi e le misure discriminatorie contro gli emigrati nonché il rifiuto ad ammettere la sconfitta elettorale fanno di lui uno dei presidenti più controversi della storia americana.
I tempi sono cambiati? L’ex presidente, la scorsa settimana ha annunciato la ricandidatura per il 2024. Nel frattempo, è stato anche riammesso su Twitter dopo l’espulsione avvenuta a gennaio 2021 dopo l’assalto al congresso Usa. Ad annunciarlo è stato Elon Musk, nuovo proprietario del social. La decisione è avvenuta in maniera democratica dopo un sondaggio che ha raccolto oltre 15 milioni di voti nell’arco di una giornata con il 52% che si è detto favorevole; l’ultimo post del presidente risale ad agosto 2021.
Un’altra buona notizia per Trump che punta a sviluppare una campagna elettorale basata su social media. Il primo tra questi è Truth Social. Trump ha lanciato l’applicazione a maggio; lo scopo è quello di evitare censure e sospensioni dell’account rimanendo sempre in contatto con la propria base elettorale.
Forbes ha valutato la partecipazione del magnate nell’azienda in 730 milioni di dollari. È il più grande asset dell’impero da 3,2 miliardi di dollari dell’ex presidente. La piattaforma potrà godere dell’ampia visibilità dell’imprenditore che ha compreso bene la dinamica della diffusione delle popolarità tramite i social media.
I vantaggi della ricandidatura possono scontarsi sulla partecipazione azionaria nella società che gestisce il social network.
Ci sono già segnali che indicano come Trump stia beneficiando della sua decisione di candidarsi. All’inizio di questo mese, le azioni di una Spac che progetta una fusione con la società di Trump sono salite del 66%, passando da 17,48 a 29,10 dollari. Tutti scommettono sull’affluenza degli utenti spinti dall’importanza delle dichiarazioni rilasciate tramite il social network non solo per la vita pubblica del Paese, ma anche a livello finanziario e internazionale.
Oggi Trump si trova in una situazione finanziaria più solida rispetto al passato; il magnate dell’immobiliare ha ristrutturato quasi un miliardo di dollari di debiti, pagando alcuni prestiti e rifinanziandone altri. Il marchio “Trump” è oggi più libero dai limiti degli sponsor e dei creditori; chiunque lo appoggi ora conosce le controversie in grado di esplodere a seguito delle sue decisioni.
Questa volta Trump ha un ottimo sistema non solo per risparmiare sulla diffusione della sua immagine e della sua campagna elettorale ma ha modo anche di essere appoggiato da una parte del mercato pubblicitario direttamente tramite Truth Social. Questa volta Trump non dovrà più seguire la strada della maggior parte dei candidati; spendere di tasca propria fino a 1 miliardo di dollari, come è accaduto per Bloomberg, o percorre la strada della presidenza appoggiato dalle lobby e accettando compromessi.