Mai rispondere al telefono con il classico Sì, qualunque sia la domanda, a meno che non conosciamo l’interlocutore. Potrebbe trattarsi della truffa del sì.
Di sistemi per raggirare le persone è pieno il mondo ed alcuni sono davvero subdoli perché giocano sulla cortesia dell’interlocutore, specialmente quando i raggiri avvengono con una telefonata.
La truffa del sì è molto semplice da mettere in pratica per i malintenzionati perché è appunto sufficiente rispondere con un sì ad una domanda e il gioco è fatto. Ma vediamo meglio di cosa si tratta.
Squilla il telefono e si risponde con il classico Pronto, poi la persona che ha chiamato chiede molto gentilmente: “Sto parlando con il signor Paolo Verdi?”. Se a rispondere è proprio la persona nominata è quasi certo che la risposta sarà un bel sì. Attenzione, perché la truffa comincia e si conclude proprio con quella sillaba. Come è possibile? Rispondere sì alla domanda, visto che la risposta è affermativa, è quanto di più naturale ci possa essere ma non bisogna assolutamente farlo perché pronunciando la fatidica parola si dà il là all’imbroglio che i truffatori vogliono attuare.
In pratica la parola dell’ignaro utente verrà registrata ed estrapolata dal contesto in cui è stata pronunciata e verrà utilizzata come consenso dato per acquistare qualcosa o per sottoscrivere un abbonamento. Ovviamente la persona interessata non viene informata al momento della telefonata di quanto sta accadendo e se ne accorgerà tempo dopo, quando come per incanto si ritroverà con una bolletta per un servizio che non ha mai richiesto.
L’operatore che ha telefonato fa in modo così che il contratto sia stato realmente stipulato all’insaputa del cliente. Spesso questa tecnica viene utilizzata dagli operatori dei call center che operano per conto di aziende come i fornitori di servizi telefonici, della luce e del gas. E’ un comportamento decisamente scorretto che negli ultimi tempi viene segnalato da molti cittadini, increduli di fronte ad addebiti per servizi che non hanno mai richiesto.
Ecco altre due nuove truffe che ultimamente girano sul web e non solo: attenzione in arrivo mail, telefonate e messaggi che nascondono truffe pericolose, molti ci cascano e perdono tutto e nuove truffe online di negozi inesistenti, come accorgersi che è una fregatura? Il metodo c’è ed è semplice
Rispondere con un sì ad una domanda che nulla ha a che vedere con contratti o sottoscrizioni di abbonamenti è del tutto naturale ed è anche difficile non farlo. Però bisogna proprio evitarlo per cui il consiglio è quello di rispondere alla domanda posta sopra con un “Sono io” e nulla più. Oppure si può chiedere subito “Chi lo cerca?” sempre stando attenti a non dire sì. Questa regola deve valere in particolare quando non si conosce l’interlocutore e il perché della telefonata.
Solo se si parla con un operatore per redigere un contratto vero e proprio, scelto personalmente, si può rispondere sì alle domande che vengono fatte che di solito servono per concludere l’accordo. Anche in questo caso le risposte vengono registrate, ma solo dopo aver spiegato l’offerta e le condizioni del contratto. In genere seguono diverse domande al quale l’interessato dovrà rispondere con il sì per esprimere il suo consenso. E’ l’unico caso in cui dobbiamo dire sì al telefono, negli altri prestiamo la massima attenzione perché la truffa è dietro l’angolo.
Per non rimanere vittima inconsapevole della truffa del sì ci sono altre regole da seguire che si basano tutte sul non rilasciare informazioni personali e dati sensibili al telefono. Ecco i suggerimenti da ricordare:
In questo periodo che precede la fine del mercato tutelato dell’energia che dovrebbe avvenire all’inizio del 2023 le aziende di luce e gas fanno di tutto per trovare nuovi clienti, anche attraverso metodi poco corretti, come appunto la truffa del sì.
I consumatori segnalano infatti molti casi di questo tipo e quando si incappa in un’attivazione di un contratto contro la propria volontà significa che è stata perpetrata una truffa. Cosa fare in questo caso? Per prima cosa bisogna inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno all’azienda interessata specificando che si richiede di disconoscere il contratto. Poi conviene rivolgersi ad una delle tante associazioni sorte in difesa dei consumatori, che sapranno aiutare la persona vittima della truffa.
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