Molti consumatori stanno utilizzando un trucchetto per risparmiare sulla benzina, ma le conseguenze possono essere davvero gravi.
Il caro benzina ha colpito tutti e molte famiglie italiane sono sull’orlo del baratro finanziario. A peggiorare la situazione ci pensa la crisi economica ed energetica che sta colpendo tutto l’occidente a causa del conflitto in Ucraina. Trovare i trucchetti però non è la soluzione ai problemi.
Il caro benzina ha colpito tutti i consumatori italiani e molte famiglie fanno fatica ad arrivare a fine mese. Tra tasse, mutuo o affitto, prestazioni mediche e contributi scolastici: le famiglie italiane sono sottoposti ad una pressione economica importante, che in molti casi risulta insostituibile.
Per questo motivo molti automobilisti stanno utilizzando un trucchetto per risparmiare sulla benzina esponendosi ad un rischio elevato.
Trucco per risparmiare sulla benzina: di cosa si tratta
Molti automobilisti, con il tentativo di risparmiare qualche decina di euro sul rifornimento di carburante alla propria vettura, stanno utilizzando un metodo che non è legale.
Per questo motivo se dovessero essere scoperti dalle forze dell’ordine andrebbero incontro a gravi conseguenze, ma soprattutto a sanzioni pecuniarie. Con il risultato di vanificare il tentativo di mettere in atto un risparmio economico concreto.
Già da tempo alcuni automobilisti utilizzano al posto del gasolio l’olio agricolo, l’olio di colza o addirittura l’olio di casa.
Alcuni automobilisti italiani nel tentativo di risparmiare qualche centinaio di euro circolano con la revisione dell’auto scaduta o il bollo dell’auto non pagato.
Infine, c’è anche chi, dietro suggerimento del proprio meccanico di fiducia, ha tolto il FAP, ovvero il filtro anti particolato che serve a ridurre le emissioni delle auto a Diesel.
Eliminare il FAP dalla propria auto rappresenta una modifica alla vettura per la quale il codice della strada prevede delle sanzioni piuttosto alte.
Cos’è il FAP
Nelle macchine a Diesel si chiama filtro anti particolato, ma ne sono dotate anche quelle alimentate a benzina ma in questo caso il nome è GPF.
Si tratta di uno strumento poroso che viene attraversato dal gas emesso dal motore. Grazie ad esso, si impedisce alle particelle solide inquinanti di essere rilasciate nell’aria.
Ci stiamo riferendo alle cosiddette polveri sottili, che rappresentano una delle componenti più tossiche e pericolose tra quelle emesse dai tubi di scarico delle nostre vetture.
Questo strumento, dunque, è utile a migliorare l’impatto ambientale delle vetture che circolano nelle nostre città.
Perché alcuni automobilisti tolgono il FAP
Alcuni automobilisti ritengono che il filtro anti particolato rappresenti un limite alle performance della propria vettura.
Spesso questa convinzione arriva da una cattiva consulenza effettuata dal meccanico di fiducia, che riesce a convincere il cliente che, togliendo il FAP, si andrebbe incontro anche ad un minor consumo di carburante.
Tuttavia, eliminando il filtro anti particolato l’automobilista si espone al rischio di sanzioni pecuniarie, in quanto questo strumento è necessario per permettere alle vetture di circolare nei centri cittadini e non solo.
Chi può accorgersi dell’assenza del FAP? Durante un normale controllo da parte di agenti di polizia è impossibile che questi si accorgano che la vettura non sia provvista di FAP.
In teoria, è compito del meccanico che effettua la revisione della vettura controllare che questa sia dotata di tutti gli elementi necessari ad ottenere la suddetta certificazione.
Nel caso in cui un’automobile dovesse essere considerata fuori legge, a causa della mancanza del FAP, l’automobilista potrebbe subire sanzioni che vanno da €422 a 1.697 euro. Senza dimenticare che si potrebbe anche andare incontro al ritiro della carta di circolazione.