Attenzione agli errori sulla compilazione Isee, quando compilate i dati sulla casa potete generare un errore che vi costa caro
L’ISEE è proprio quel fondamentale strumento che siamo soliti a dover redigere per ottenere bonus e agevolazioni di vario tipo, attestando le nostre entrate economiche anche in rapporto al nucleo familiare di cui si fa parte. Tuttavia, molti cittadini si trovano in difficoltà a causa di errori nella compilazione, specialmente per quanto riguarda il patrimonio immobiliare, questo perché non sempre ci si appella ai professionisti per la compilazione e, il fai da te, soprattutto dal punto di vista burocratico, non è mai consigliabile.
Spezzando poi una lancia per chi vuole evitare di pagare i caf e opta per il fai da te, c’è da considerare che spesso anche i professionisti sbagliano: dimenticanze, o documenti non richiesti, possono creare mancanze che, una volta rivelate dall’AdE, porterebbero seri problemi.
L’errore più frequente riguarda la dichiarazione della casa di abitazione del nucleo familiare, i vari cavilli legislativi infatti confondono i cittadini e questi ultimi si trovano a rilasciare una dichiarazione errata senza rendersene conto. Il problema precedentemente ignorato sta creando una serie di disguidi, specialmente in questo periodo in cui molte famiglie dipendono economicamente dagli aiuti statali.
Il comune errore sulla casa nell’ISEE, attenzione alla compilazione
In un punto del modulo DSU viene fatta domanda sul patrimonio immobiliare, in particolare si fa riferimento al riquadro B del modulo MB.1. Molti contribuenti non sono a conoscenza del fatto che, in assenza di istruzioni specifiche nelle FAQ dell’ISEE, bisogna indicare l’immobile come “di proprietà” anche se la casa è parzialmente in uso tramite usufrutto o comodato. Può essere utile un esempio pratico.
Nel caso in cui si parlasse di un’abitazione in parte di proprietà (es. 7%) e in parte in comodato gratuito (93%), è necessario specificare la quota spettante correttamente nel Quadro Fc3 del modulo Fc.1, includendo solo i diritti reali di godimento. Questo è l’unico iter corretto di compilazione.
Per evitare disguidi, è importante che chi compila l’ISEE presti attenzione alle istruzioni specifiche per la dimora di abitazione, oppure, nel caso di dubbio, faccia una chiamata al proprio commercialista, o a un caf di fiducia. Inoltre va specificato che, nel caso in cui la pratica venga assegnata al caf, bisognerà fornirgli la documentazione che attesti queste specifiche in quanto la quota di proprietà dovrà essere inserita con il dato corretto. Errori su questo fronte possono portare a un calcolo errato dell’ISEE, con la conseguente perdita di accesso a benefici sociali importanti.