Telecomunicazioni, potenziale trend long di queste tre società: fate attenzione

Il settore delle telecomunicazioni ha decisamente sottoperformato il mercato dall’inizio dell’anno. Quali sono le aziende su cui investire in grado di recuperare la tendenza rialzista?

Il comparto è stato messo in discussione soprattutto in Europa dalla possibilità che il mercato possa convergere verso pochi grandi operatori transnazionali.

In momenti di incertezza economica e di rapidi mutamenti in gradi di influire sul giro d’affari delle grandi aziende, queste tendono a concentrare le proprie risorse tramite fusioni o acquisizioni. Tuttavia in questa fase i grandi operatori europei cercano di consolidarsi nelle rispettive nazioni concentrando le loro attività al fine di integrare infrastrutture per le reti fisse e mobili.

La tendenza è probabilmente scaturita dalla consapevolezza della diffusione prossima delle reti 5G. Già lo scorso anno gli ultimi modelli di smartphone di fascia come l’iPhone e il Samsung Galaxy hanno cominciato ad arrivare sul mercato pronti a supportare questa tecnologia.

Nello sviluppo delle telefonia 5G è ampio il ruolo dei titoli delle società di telecomunicazioni. Quasi tutte infatti si preparano ad abbracciare questa rivoluzione, rappresentando anche la quinta generazione della tecnologia cellulare. Essa è in grado di incrementare notevolmente la velocità di internet e ridurre la latenza, migliorando l’accessibilità degli utenti e dei servizi delle aziende. Il 2022 costituirà il banco di prova per questa tecnologia e per le aziende di telecomunicazioni che vorranno implementarla nei loro servizi.

Gli operatori di reti mobili e i fornitori di apparecchiature si aspettano dal 5G soluzioni che possono migliorare la produttività negli ambienti lavorativi e della cosi detta industria 4.0. In attesa di monetizzare le sue applicazioni nell’economia del presente tra i paesi più avanti con questa tecnologia ci sono gli Stati Uniti. Il Paese è competitivo per fatturati e costi e ha di conseguenza una maggiore probabilità di penetrazione del mercato. Tra le aziende nel settore delle telecomunicazioni in grado di generare in questi mesi i maggiori rendimenti sul mercato azionario c’è Broadcom.

Il potenziale del possibile trend long della società di telecomunicazioni Broadcom

Broadcom è un’azienda tecnologica globale che progetta, sviluppa e fornisce soluzioni software applicate a infrastrutture, data center nel settore delle telecomunicazioni.

La società ha visto il prezzo delle sue quotazioni raggiungere alla fine di dicembre il suo massimo storico intorno ai 670 dollari. A partire da gennaio 2022 le quotazioni sono crollato con un prezzo ridotto del 20% rispetto ai valori di fine dicembre. La società è comunque in grado di riprendere il trend long e mantenere i dividendi che pagano quasi il 3%.

Broadcom ha scontato sul suo prezzo le prese di profitto che hanno interessato quasi trasversalmente tutto il comparto tecnologico. L’azienda che offre il suo servizio a società operanti nelle telecomunicazioni coinvolge i consumatori solo in modo indiretto. Questo limita la diffusione della sua popolarità tra gli investitori ma è comunque in grado sul lungo periodo di attrarre capitali attraverso dividendi e risultati patrimoniali.

Il dividendo e gli investimenti in ricerca e sviluppo di Broadcom

Broadcom ha aumentato il payout ogni anno da quando ha introdotto un dividendo nel 2010. In quell’anno, il pagamento trimestrale era di soli $ 0,07 per azione. Il dividendo ha registrato aumenti percentuali a due cifre ogni anno dalla sua introduzione avvenuta nel 2010. Il suo primo dividendo trimestrale era di 0,07 dollari per azione mentre quello attuale ha raggiunto i 3,60. Questo significa 14,40 dollari per azione all’anno.

Broadcom che investe circa 5 miliardi di dollari all’anno in ricerca e sviluppo ha contribuito fortemente alla trasformazione delle infrastrutture come quelle del servizio WiFi e di conseguenza dei dispositivi mobili. Nei primi tre trimestri del 2021, Broadcom ha generato un utile netto di 20 miliardi di entrate con un aumento dei profitti del 190% rispetto allo stesso periodo del 2020.

Un’altra società che merita la nostra attenzione nel settore delle telecomunicazioni è TIM

La società offre sia in Italia che all’estero, servizi di telefonia fissa, mobile, internet, televisione via cavo e altri servizi connessi al campo delle telecomunicazioni.

La società italiana partecipata dallo Stato offre azioni a un prezzo particolarmente scontato osservate con interesse in questo periodo dagli investitori. Le azioni Telecom hanno mostrato quello che potrebbe essere un potenziale movimento che prelude a un’inversione di tendenza o una debolezza del trend short. Da febbraio 2020 le quotazioni della società si trovano in un range di prezzo tra i 0,3 e i 0,45 euro. Sebbene è necessario rimanere cauti prima di decidere di investire sulle azioni Telecom bisogna considerare la volatilità del titolo in grado di incrementare in ottica long molto velocemente il suo valore.

A metà di novembre 2021 il prezzo delle azioni è aumentato del 50% in una settimana. Il motivo principale è il tentativo di OPA da parte del fondo d’investimento USA KKR. L’offerta non vincolante per il 51% di TIM è stata di 33 miliardi di euro.

KKR è un fondo d’investimento che opera sul mercato dalla metà degli anni Settanta. La sua strategia è quella di investire in società fondamentali nel loro settore di appartenenza che vivono una fase di incertezza economica. Gli azionisti sanno che le società molto indebitate su cui KKR ha investito hanno finora ripagato il fondo acquisendo valore.

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Cosa succederà alle quotazioni Telecom prima della presentazione del nuovo piano industriale?

Alla correzione del titolo seguono in questo periodo le anticipazioni del nuovo piano industriale che verrà presentato il due marzo 2022. La nuova TIM conta, anche grazie alla nomina Pietro Labriola come nuovo amministratore delegato di proseguire le operazioni di M&A.

Queste partite a inizio 2022 con il progetto di integrazione tra il gruppo Tiscali e il ramo retail del gruppo Linkem, potrebbero presto continuare modificando l’assetto societario dell’azienda. È possibile la creazione di due società distinte, una NetCo, in cui far confluire gli asset di rete, e una ServiceCo, una società di servizi che comprende il resto delle attività. Entrambe le società sarebbero quotate e il riassetto del gruppo diventerebbe la base per la successiva operazione di fusione con Open Fiber

La presenza in Italia di Telecom è ascrivibile a una fusione avvenuta nel 1994 tra le società statali che si occupavano di telecomunicazione. La società ha ricoperto in primis un ruolo fondamentale nelle telecomunicazioni sino agli anni ’60. Il progresso e l’evoluzione di Telecom Italia continua negli anni, seppur con rilevanti difficoltà finanziarie acuitasi nel 2005. Nell’anno la società mostra un bilancio di esercizio con un debito di quasi 40 miliardi di euro, con l’ultimo trend short iniziato nel 2015 e interrotto solo negli ultimi due anni.

Il potenziale del possibile trend long di Orange

Rimanendo in Europa una delle società in grado di tornare a crescere sull’azionario è Orange. Precedentemente France Télécom la compagnia telefonica francese è un gigante del settore rappresentativo della quarta più grande rete mobile in Europa dopo Vodafone, Telefónica e Deutsche Telekom. Le quotazioni dell’azienda hanno registrato nell’ultimo mese una crescita superiore al 10% con il prezzo che è arrivato sulla parte superiore del range che ha contenuto il prezzo negli ultimi due anni.

Il potenziale di un’inversione di tendenza da considerare con le dovute cautele, è causato in parte dalle recenti dichiarazioni. Il CFO di Orange ha prospettato una operazione di fusione che coinvolgerà l’azienda con una delle altre tre società di telecomunicazioni francesi.

Il mercato francese delle telecomunicazioni non si è ancora completamente ripreso da una lunga guerra dei prezzi iniziata dai servizi Free Mobile di Iliad nel 2012. Iliad ha portato avanti una aggressiva campagna promozionale con offerte che hanno influito sulla redditività le prestazioni degli operatori francesi, tra cui anche Bouygues Telecom. Fin’ora i tentativi di consolidare le proprie quote di mercato sono falliti, la prospettiva di Orange rimane quella di espandersi acquisendole in modo diretto e creando una sinergia con gli operatori già presenti.

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