La pensione futura si allontanerà sempre di più, in arrivo un aumento sull’età pensionabile che preoccupa i lavoratori.
L’adeguamento alla speranza di vita, è una misura inserita dalla Riforma Fornero, che innalza i requisiti anagrafici o contributi delle varie forme pensionistiche.
Per le pensioni vige il principio che se si vive a lungo aumenta anche l’età limite in cui si può lavorare, in questo modo si ritarda l’accesso alla pensione.
Pensione e Riforma Fornero: l’inaspettata verità
Il principio dell’età lavorativa è stato potenziato nella Riforma Fornero (cosiddetta Riforma lacrime e sangue), stabilendo l’adeguamento della pensione all’aspettativa di vita a cicli di due anni. La regola vige dal 2019, ma il Covid ha bloccato per qualche anno l’adeguamento. Questo meccanismo è molto criticato dai lavoratori perché ritarda l’accesso alla pensione, ma è visto positivamente anche da altri Paesi, che usano l’Italia come modello per garantire la stabilità del sistema previdenziale.
Gli italiani devono prepararsi all’aumento dell’età pensionabile, che nel tempo arriverà a non meno di 70 anni. Tranne che si riesca a risparmiare tanto nella vita lavorativa, da poter accedere alla pensione anticipata.
Innalzamento dell’età pensionabile secondo la legge Fornero
La Riforma Fornero ha introdotto nel sistema previdenziale italiano il meccanismo dell’adeguamento all’aspettativa di vita ogni due anni, a partire dal 2019. I requisiti per l’accesso alla pensione sono rivisti dopo i 65 anni di età. In effetti, se si vive in più aumenta la pensione erogabile e i costi a carico dello Stato.
Pertanto, per salvaguardare i conti pubblici, è entrato in vigore il meccanismo della speranza di vita, legato a una vita migliore e quindi anche una vita lavorativa più lunga. Questo significa che tra il 2055 e il 2060, l’età pensionabile potrebbe toccare i 70 anni di età. Nel 2024, la pensione di vecchiaia prevede come requisiti 67 anni di età e minimo 20 anni di contributi.
Le ipotesi di una nuova Riforma pensione nel 2025 non prevedono un blocco di tale adeguamento, che al momento resta fermo fino al 2026. I tecnici del Governo studiano le nuova Riforma pensione, tra le tante ipotesi anche l’innalzamento del requisito contributivo a 25 anni della pensione di vecchiaia e l’ipotesi di un’uscita flessibile a 64 anni.
Il prossimo adeguamento dell’aspettativa di vita ci dovrebbe essere a gennaio 2027, si stima una crescita dei requisiti di circa due mesi. Poi, a seguire ogni due anni ci sarà l’adeguamento e i requisiti aumenteranno velocemente, rendendo il pensionamento impossibile per molti. Da un calcolo ipotizzato velocemente, ogni dodici anni ci potrebbe essere un incremento dell’età pensionabile di circa un anno.