Settimana di consolidamento per le criptovalute. Bitcoin l’asset più scambiato e più capitalizzato è in calo del 5,45% negli ultimi cinque giorni. Ecco un indicatore che misura il sentiment del mercato.
Nonostante il sentiment sul Bitcoin rimanga rialzista si scontano sull’asset le preoccupazioni per la crescita economica e la perdita di valore del comparto tecnologico.
Il prezzo di Bitcoin è sceso a 38.905 dollari, superando abbondantemente il supporto a 40.000 dollari. L’impeto ribassista si colloca all’interno di una dinamica di correlazione tra il potenziale del valore d’uso del Bitcoin e la crescita economica.
Secondo i dati forniti da Glassnode continua a questi prezzi la fase accumulazione della criptovaluta. L’asset si trova molto vicino all’ultimo prezzo comunemente accettato che ha funto da supporto per l’ultimo trend long. I 38.000 dollari sono un ottimo livello per gli investitori più capitalizzati capaci di mantenere sul lungo periodo l’asset in portafoglio.
L’instabilità monetaria, i rallentamenti nella produzione e la contrazione della domanda sono i tre elementi per cui è molto probabile che Bitcoin continuerà lentamente il suo trend short. Nei prossimi mesi si assisterà a ulteriori interventi della Federal Reserve ma anche della BCE in relazione all’aumento dei tassi di interesse.
In questo contesto gli investitori cercano asset di qualità in termini di valori fondamentali. I titoli rischiosi vengono sostituiti con obbligazioni, valute o metalli preziosi. Il Crypto Fear and Greed Index, è un popolare indicatore del sentiment di mercato che può dare un indicazione del livello di propensione e avversione al rischio.
L’indice genera un valore compreso tra 1 e 100, indicando con il minimo un’estrema avversione al rischio e quindi un sentimento di paura verso questo tipo di asset. All’estremo opposto dello spettro c’è il 100 che indica una grande propensione agli asset rischiosi. Oggi l’indice è arrivato a un livello di 24 che segnala che il sentiment è all’interno della soglia della paura estrema. Il Bitcoin anche era stato venduto pesantemente all’inizio di quest’anno in correlazione al comparto tecnologico si trova da febbraio in un range compreso tra i 37.000 e i 42.000 dollari.
Un’indicazione che il sentiment rialzista può nuovamente riprendere il sopravvento è la correlazione inversa tra i volumi di scambio e le fasi discesiste del range. Questo significa che le causa maggiori delle variazioni a ribasso sono causate dalla chiusure delle posizioni piuttosto che da nuovi ingressi short. Nonostante questo è possibile un nuovo crollo sotto i 37.000 dollari a seconda dell’evoluzione della crisi europea.
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