Le variabili in gioco nel trading che possono venire scontate sugli indicatori sono molteplici, si aggiungono alle informazioni già presenti e date dalle nostre convinzioni.
Non esistono limiti teorici alla nostra capacità di apprendimento, così come sembra che le nostre decisioni di investimento possano diventare sempre più precise, maggiori sono le nostre conoscenze e le informazioni a nostra disposizione.
Tuttavia esiste un limite rispetto alla nostra capacità di controllo e di coordinamento delle fasi e dei processi che avvengono durante una normale giornata di trading. La difficoltà maggiore è quella che consiste nel riuscire a mettere insieme le nostre conoscenze con la capacità di valutare e modificare in tempo reale le nostre scelte, sulla base degli eventi spesso imprevedibili del mercato. La nostra capacità di giudizio è messa a dura prova quando si tratta di valutare tutti gli esiti possibili di una decisione, sulla base di un riferimento che rimanga costante, soprattutto quando ci sono in gioco convinzioni in grado di influire in modo determinante sul nostro stato emotivo.
Il risultato del nostro sforzo di prendere decisioni corrette sulla base del controllo non può che portare a risultati che, se sul breve termine possono sembrare positivi, diventano nel tempo sempre meno incoraggianti. L’effetto del controllo ossessivo sulle dinamiche che avvengono durante la giornata di trading, diventano causa di rigidità e di mancanza di attenzione per ciò che sfugge alla rappresentazione rispetto alle nostre conoscenze pregresse.
I tre livelli di sviluppo della capacità di leadership
In questo senso è necessario sviluppare un attitudine alla leadership o in altre parole la giusta alternanza tra controllo e abbandono. La capacità di leadership può essere suddivisa in tre livelli di sviluppo.
Trading, il primo livello di leadership: la fiducia
Il primo livello di leadership può essere descritto come la capacità di alternare il giusto livello di controllo alla fiducia sulle proprie conoscenze, in modo da avere una predisposizione naturale all’applicazione delle regole e delle strategie, secondo i vari casi che ci si presentano. Il primo livello di leadership è generalmente quello che accompagna un trader all’inizio, ma anche alla fine del suo ciclo di apprendimento del trading.
Esso infatti coincide con l’espressione iniziale della fiducia e del capitale psicologico a disposizione, che può venire eroso e modificare il nostro atteggiamento per tutto l’arco del processo, nel quale cerchiamo di sviluppare un sistema che renda i risultati del nostro trading costanti e privi di quelle caratteristiche destabilizzanti, sia per la nostra equity che per la salute psicologica. Quando questo si realizza possiamo applicare nuovamente il primo livello di leadership, in quanto questo rappresenta il modo più naturale di svolgere questo mestiere e si avvicina a quello i grandi professionisti riescono a fare e descrivono come “the zone”.
Trading, il secondo livello di leadership: la responsabilità
Il secondo livello di leadership è quello di un trader che cerca di contribuire direttamente al successo dell’applicazione delle proprie conoscenze, e si trova a essere fortemente coinvolto dalle conseguenze dei propri risultati. Spesso si trova nella situazione nella quale si prende carico di tutta la responsabilità degli esiti dei propri trade. Questo livello di leadership, contestualizzabile anche in applicazione a un gruppo di persone, pone l’accento sull’associazione tra controllo degli effetti e raggiungimento degli obbiettivi prefissati. Purtroppo questo, nel caso del trading, tende a diventare un atteggiamento in grado di erodere velocemente il capitale psicologico, in quanto amplifica la scommessa che le nostre conoscenze e la nostra capacità di discernimento, possano controllare le variabili imprevedibili del mercato. In questo caso i risultati possono avvicinarsi all’obbiettivo tanto più è ampio il capitale a disposizione e sofisticati gli strumenti tecnici con il quale operiamo.
Trading, il terzo livello di leadership: il cambiamento
Il terzo livello di leadership consiste in un mutamento di paradigma nella nostra gestione del processo decisionale e dell’applicazione delle nostre competenze. Questo terzo livello consiste nel contribuire al controllo dei risultati in modo analogo a quello che avviene nel secondo livello, ma diversamente da questo basandolo non sulle informazioni e le tecniche ma sulla capacità di modificare il nostro punto di vista, sia in relazione ai limiti della nostra capacità di influenza sugli eventi sia in base alle nostre prospettive di rendimento, senza entrare in conflitto con le nostre analisi pregresse. In questo senso riusciamo a predisporre alternative coerenti alle logiche sulle quali facciamo affidamento, per applicare la nostra strategia modificando le nostre aspettative in base all’esito della price action, nel corso del tempo in cui rimaniamo investiti.
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L’importanza dell’intelligenza emotiva nel trading
Il ritorno al primo tipo di leadership dipenderà in questo caso dalla nostra capacità di disimpegnarci dal controllo, rimanendo disciplinati e tuttavia limitando le regole ai limiti della nostra conoscenza. Questo permette di mantenere un grado ottimale di fiducia e lasciare libera una parte della nostra attenzione, per discriminare gli elementi imprevisti lasciando lo spazio sufficiente per raggiungere gli obbiettivi.
In questo passaggio l’intelligenza emotiva gioca un ruolo fondamentale. L’intelligenza emotiva, nota anche come quoziente emotivo, è la capacità di osservare e gestire le proprie emozioni, interpretare correttamente i segnali emotivi degli altri e quindi utilizzare tutte quelle informazioni, sia interne che esterne che derivano dall’empatia come guida sufficiente per gestire le nostre azioni le reazioni e quindi le nostre decisioni. Si tratta di riuscire ad applicare una forma di money management alle nostre emozioni e quindi contribuire alla gestione del capitale psicologico.