Le quote di capitale sociale di un’azienda vengono chiamate azioni. Come funzionano nel trading?
Le azioni sono state tra i primi strumenti finanziari esistenti, ma un tempo non era così semplice lavorarle come al giorno d’oggi. Essendo quote capitali di aziende, venivano acquistate con contratti legali e transazioni personali tra il venditore e il compratore, ma già agli inizi c’era chi sfruttava questo strumento finanziaro per fare speculazione.
Come abbiamo detto le azioni sono parti del capitale, in cui viene divisa una società per azioni, quindi acquistandone una si possiede una quota percentuale della società in cui abbiamo investito.
Ma come funzionano nel trading? Il principio è lo stesso: tramite il nostro broker o la nostra banca scegliamo una società in cui investire e compriamo le azioni che vogliamo o possiamo, secondo la disponibilità che vi è sul mercato. Questo aspeto è da sottolineare, perché non tutte le quote societarie di un’azienda sono sul mercato, e a volte possono essercene sono una parte.
Esistono differenti modalità per investire in azioni e oggi giorno tutti i broker e la maggior parte delle banche ci forniscono diverse possibilità.
Acquisto semplice di un’azione
Partiamo dall’acquisto semplice. Ipotizziamo di avere un capitale di 1.000 euro che vogliamo destinare a un titolo specifico. Compriamo tante azioni quant’è la nostra liquidità perché pensiamo il titolo possa crescere di valore. In questo caso abbiamo il guadagno potenzialmente illimitato perché più cresce il valore delle singole azioni, più il nostro capitale cresce. Allo stesso tempo la massima perdita che possiamo avere è il capitale iniziale investito. Va ricordato che anche se teoricamente il margine è potenzialmente illimitato, è difficile fare guadagni importanti a meno che non si possiedano grosse somme di denaro.
Acquisti con la leva finanziaria
Il secondo metodo è l’acquisto grazie alla leva finanziaria. Ha lo stesso principio dell’acquisto semplice, con la differenza che in questo caso la banca o il broker ci fornisce la liquidità necessaria per fare transazioni più grosse rispetto ai nostri capitali depositati, impegnando solo una parte dei nostri soldi.
Va da sé che le possibilità di guadagno aumentano, perché se io utilizzo i famosi 1.000 euro per comprare 10mila euro di azioni, nel momento in cui ottengo un profitto, sarà certamente maggiore, ma è evidente come allo stesso tempo aumentano i rischi. Come tutte le operazioni che utilizzano la leva finanziaria, vanno studiate bene e ragionate, utilizzando se necessari anche stop loss.
Azioni e vendita allo scoperto
L’ultima modalità, è la vendita allo scoperto. In pratica si ‘scommette’ sul ribasso di un titolo, senza però averlo in portafoglio, sempre grazie alla leva finanziaria. In questo caso si guadagna se il titolo scende, e si perde se sale, anche questa modalità va utilizzata sempre con prudenza.
Facciamo un esempio. Se dopo un’attenta analisi ipotizziamo che un’azione che oggi vale 50 euro perderà valore entro un mese, andiamo sul mercato e troviamo un compratore di quell’azione a 50 euro con l’impegno di completare l’operazione dopo un mese. In quella data noi andiamo ancora una volta sul mercato, questa volta comprando realmente l’azione e completando l’operazione con il nostro compratore. Se la nostra analisi è stata corretta avremo comprato quell’azione a un prezzo inferiore ai 50 euro e avremo generato un profitto. In caso contrario, andremo incontro a una perdita.