Dopo il giorno di mercato obbligazionario più turbolento, i titoli statunitensi si sono stabilizzati.
Oggi, i titoli statunitensi hanno subito una battuta di arresto e si sono stazionati a seguito delle informazioni circa una ripresa economica dal Covid-19.
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Il mercato USA bloccato
I titoli che giovedì sono stati al centro di un’ enorme disfatta per quanto riguarda il debito pubblico statunitense, oggi, hanno subito un netto rialzo. Il sell-off dei mercati obbligazionari, si è mosso ad alte velocità mentre gli investitori erano in attesa di un rafforzamento economico che si sarebbe sviluppato nei prossimi mesi.
Il tumulto del mercato azionario ha toccato Wall Street facendo sprofondare il Nasdaq Composite del 3.5%, in una tendenza che ha dato un tono negativo al trading europeo ed asiatico difatti ad esempio lo Stoxx 600 a livello europeo ha perso lo 0,4% nel trading mattutino, il benchmark FTSE 100 di Londra ha perso lo 0,3% e il tedesco Xetra Dax ha perso lo 0,1%.
Ma qual è stato il momento che ha comportato tale tumulto sul mercato? La volatilità azionaria ed obbligazionaria , è arrivata, quando tra gli investitori si è diffusa l’idea che la ripresa economica dalla situazione pandemica potesse comportare una forte inflazione portando gli Stati Uniti e le banche europee a inasprire le politiche monetarie. Gli investitori adesso stanno prestando attenzione alla reazione delle banche centrali rispetto all’aumento dei rendimenti obbligazionari e alle preoccupazioni circa le bolle dei prezzi degli asset.
Venerdì, la Reserve Bank of Australia ha annunciato che effettuerà un acquisto non programmato di 2,4 miliardi di dollari USA di titoli di Stato a tre anni per difendere il suo obiettivo di rendimento a quella scadenza. Quest’anno infatti, i rendimenti dei titoli di stato sono aumentati notevolmente in Australia , mentre la valuta locale è scambiata ai massimi poiché la ripresa economica del paese dal Covid-19 ha preso slancio.
Invece, i trader di Tokyo hanno ipotizzato che un mercato cosi volatile potesse spingere la BOJ ( Bank of Japan) ad entrare nei mercati azionari ed obbligazionari per evitare che i rendimenti del JGB decennale potesse superare lo 0.2% . Gli investitori quindi credono che la BOJ reagirà impedendo al JGB decennale di spostarsi al di fuori di un intervallo di 20 punti base su entrambe i lati di dello zero.
Teniamo gli occhi puntati sul mercato perché ormai la parola d’ordine è solo “volatilità”.