Novità sul fronte dei titoli di Stato: vanno in pensione i vecchi Ctz, sostituiti da un nuovo titolo di debito. Vediamo le ragioni di questa decisione e le caratteristiche del nuovo strumento.
I Btp, acronimo di “Buoni del tesoro poliennali”, sono dei titoli obbligazionari emessi dallo Stato italiano per finanziare il debito pubblico, con scadenza superiore all’anno solare. A breve, verranno introdotti nel mercato obbligazionario italiano dei Btp con scadenza inferiore rispetto a quelli attualmente in circolazione.
Infatti, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha comunicato che, durante l’asta del prossimo 25 marzo, verranno collocati sul mercato i primi Btp Short Term che sostituiranno i Ctz (certificati zero-coupon), ovvero i titoli di Stato che non prevedono lo stacco della cedola e con scadenza a 24 mesi, i cui rendimenti erano ormai diventati negativi.
I Ctz a 24 mesi saranno, perciò, sospesi a partire dalla prossima asta del 25 marzo, quando il nuovo Btp a breve termine esordirà sul mercato a fianco dei Btp€i, ovvero i titoli di Stato con rendimento indicizzato (quindi che varia in base) all’andamento del tasso di inflazione.
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I motivi alla base della decisione di introdurre i Btp Short Term
Il ministero ha emesso una nota nella quale afferma che “con l’introduzione di questi nuovi strumenti, il MEF si propone di contribuire a rendere maggiormente efficiente e liquido il comparto a breve termine dei titoli di Stato”.
Si intende, cioè, offrire agli investitori nuovi prodotti di investimento con scadenza anche inferiore ai due anni, facendo in modo che vi sia maggior afflusso di capitali anche nel comparto dei titoli di Stato a breve termine.
Oltre ad evidenziare la necessità di rendere più efficiente il mercato dei titoli di Stato, il Tesoro italiano ha spiegato che questo cambiamento ha lo scopo di conseguire ulteriori margini di flessibilità per la gestione del profilo delle scadenze dei prossimi anni.
Le caratteristiche dei Btp Short Term
Come specificato dal Tesoro nelle “Linee guida della gestione del debito pubblico” per l’anno 2021, i nuovi Btp Short Term avranno le stesse caratteristiche dei titoli di Stato nominali: prevede lo stacco di una cedola periodica (quindi il pagamento degli interessi) e una scadenza che sarà compresa tra i 18 e i 30 mesi.
I nuovi Btp Short Term contribuiranno, dunque, a completare l’offerta dei titoli obbligazionari emessi dallo Stato italiano e si distingueranno dai Ctz, i quali non offrivano alcuna cedola. Ciò vuol dire che i sottoscrittori del Ctz non percepivano alcuna remunerazione sotto forma di interessi periodici (come accade, invece, anche per il tradizionale Btp con scadenza decennale), infatti il rendimento riconosciuto al sottoscrittore era costituito soltanto dallo scarto di emissione, cioè dalla differenza tra il valore nominale e il prezzo di emissione che sarà inferiore rispetto a tale valore (cosiddetta “emissione sotto la pari”). Bisogna considerare, infatti, che il valore nominale di un’obbligazione corrisponde al valore rimborsato al sottoscrittore una volta raggiunta la data di scadenza prevista.
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L’importo previsto per la prima emissione
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha, inoltre, annunciato che l’importo della prima emissione del Btp Short Term, potrà variare in un intervallo compreso tra 3,5 e 4 miliardi di euro, insieme ad una emissione di importo compreso tra 750 milioni e 1,25 miliardi dei Btp€i.
Secondo quanto comunicato dal Tesoro, i Btp Short Term saranno sempre collocati insieme ai Btp€i durante la prima giornata d’asta del ciclo di fine mese.