I mercati sono contrastati in attesa di importanti dati macroeconomici, dai verbali della Fed, la Bce fino ai dati dell’economia tedesca. Cosa accadrà sui Titoli di Stato.
Gli occhi degli investitori sono attenti alle ricadute che diverse variabili stanno ripresentando sull’economia; tra queste anche i focolai di Covid in Cina.
In questi giorni gli occhi degli investitori restano puntati sulle prossime mosse delle banche centrali. Sarà importante capire il futuro della crescita per prevedere rischio e rendimento sui titoli di Stato. Tra i dati immediati più importanti il PMI tedesco e dell’Eurozona di novembre. Sempre in Germania si attendono i risultati dell’indice IFO sulla fiducia delle imprese tedesche.
I dati preliminari del PMI mostreranno secondo una contrazione che secondo gli analisti dovrebbe concernere servizi e manifattura. Oltre l’eurozona lo stesso dovrebbe accadere per le economie di Gran Bretagna e Stati Uniti.
Il Pmi manifatturiero e quello dei servizi dell’Eurozona rappresentano tra le variabili macroeconomiche più importanti per comprendere la forza dell’economia di Paesi come la Germania, ma anche di Italia e Francia. In questo contesto ogni margine di miglioramento è importante per constatare in Germania e quindi di riflesso sull’eurozona gli effetti collaterali della lotta all’inflazione.
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Il titolo di Stato in emissione al 30 novembre 2022 avrà scadenza il 31 maggio 2023 collocandosi a cavallo del periodo maggiormente recessivo secondo le stime attuali. L’incertezza di questo inverno può portare al massimo i rendimenti prima del ritorno all’estate, alla riduzione della domanda per il gas e la minore curva di contagi del Covid.
A questo proposito salgono a livelli record i lockdown e s’interrompono le catene di approvvigionamento. I focolai sono presenti a Wuhan, Pechino e nella metropoli sudoccidentale di Chongqing. Il dubbio rimane anche sui prezzi di materie prime come il petrolio; l’Arabia Saudita con l’Opec+ si attiene ai tagli di produzione, per compensare il calo del prezzo.
Per quanto riguarda il gas invece domani è attesa la riunione della commissione Energia dell’Ue. Qui si discuterà delle proposte della Commissione europea sui meccanismi di stabilizzazione del mercato energetico europeo come un eventuale “price cap”.
Si preannuncia un inverno che porterà solo con la primavera qualche sollievo alla pressione sui Titoli di Stato. Per quanto riguarda la nuova emissione di novembre si tratta della prima tranche con Codice ISIN IT0005518524. Il Ministero dell’economia e delle Finanze ha calendarizzato la presentazione delle domande da parte del pubblico per il 24 novembre 2022. Il termine presentazione domande in asta è fissato invece per le ore 11,00 del 25 novembre 2022. L’importo offerto sarà pari a 5 miliardi di euro.
Oltre il nostro continente l’attenzione del mercato è focalizzata sulle prossime mosse della Federal Reserve. Ieri è stato ribadito che domare l’inflazione resta fondamentale per la banca centrale Usa, anche se per dicembre è previsto un aumento dei tassi più contenuto e pari a mezzo punto percentuale.