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Categories: Economia e Finanza

Tipologie di mutuo oggi con convenienza in base ai tassi di interesse

Oggi è importante capire come investire sfruttando la possibilità di aprire un mutuo, per ora ancora a tassi vantaggiosi.

Al momento l’inflazione è tenuta sotto controllo dall’assenza di novità straordinarie nelle relazioni commerciali internazionali. In particolare, un accordo sull’embargo del petrolio sembra stato rimandato a data da destinarsi.

Con un’inflazione che ha cominciato a scontare sui tassi di interesse i rialzi di luglio previsti dalla Bce, le banche sono pronte ad aggiornare gli interessi di prestiti e mutui in base ai mutamenti delle aspettative per il prossimo futuro. Lo scenario rimane complesso e l’investimento per chi sta pensando all’acquisto di una casa piuttosto che alla ristrutturazione di un immobile appare consono rispetto a una prospettiva di futuri rialzi sul costo del denaro.

I mutui si possono differenziare in relazione alle finalità a cui tendono, ma ci sono anche altri fattori che permettono di diversificarli; in particolare durata, modalità di rimborso e tasso di interesse. Nella maggior parte dei casi, le caratteristiche variano in base all’istituto bancario, ma ci sono degli elementi di base che accomunano le politiche di finanziamento.

Uno degli elementi in comune riguarda le finalità dell’apertura del mutuo; si può trattare di una prima casa su cui si applicano spesso detrazioni e altri vantaggi dal punto di vista fiscale. Un’altra finalità può essere la ristrutturazione di casa, o ancora la surroga, ovvero al trasferimento di un debito relativo a un mutuo in maniera tale da ottenere migliori condizioni.

Tipologie di mutuo oggi; i parametri di riferimento per valutare i migliori

A tutti questi casi si applica la variabile del tasso di interesse; si tratta del TAN, meglio conosciuto come Tasso Annuo Nominale, in base al quale si effettuato il calcolo del piano di ammortamento del mutuo.

Oggi l’attenzione è rivolta soprattutto al parametro di riferimento per la definizione dei mutui fissi, aumentati da inizio anno di 70 centesimi per un mutuo a 20 anni e di 50 centesimi per quello a 30 anni. La particolare convenienza dei tassi di interesse ha però oggi cominciato a invertire la sua tendenza. Le offerte sono aggiornate del sistema bancario con cadenza periodica, solitamente tra i 30 e i 45 giorni. Per questo chi non ha ancora acceso un mutuo ma intende farlo, vedrà, a differenza di quanto accade per quelli a tasso variabile, assottigliarsi nel tempo sempre più la convenienza della sottoscrizione.

Il mutuo a tasso variabile cambia in base all’oscillazione dell’Euribor o del tasso BCE. Il tasso Euribor a tre mesi è salito di 15 punti base da inizio anno. Il tasso variabile a rata fissa prevede che la rata si mantenga costante, ma sarà variabile la durata del periodo di rimborso. Chi ha aperto un mutuo a tasso variabile, oggi molto più esposto a quello che sarà il decorso dell’economia dell’eurozona, ha avuto comunque il vantaggio iniziale di tassi di interesse uguali o minori dello 0,5%.

Mutuo capped rate, mutuo a tasso misto e tasso bilanciato

Il capped rate è un tasso variabile che prevede un limite massimo che viene stabilito al momento della stipula del contratto. Il Cap protegge quindi dagli aumenti eccessivi del costo del denaro, ma rappresenta una protezione significativa ed efficace solo nel caso in cui sia fissato non oltre il 3%. Esso è quindi un finanziamento che varia fino a un massimale definito in partenza a fronte di un costo superiore rispetto a un tasso variabile normale.

La terza possibilità che unisce le due precedenti è Il mutuo a tasso misto. Questo combina le due opzioni precedenti, lasciando al mutuatario la scelta di iniziare con uno dei due tassi fisso o variabile per poi passare all’altro dopo un tempo minimo stabilite dal contratto, in genere da un minimo di un anno fino a dieci anni. Questa opzione conviene a chi vuole sfruttare l’attuale contesto di tassi bassi, preparandosi successivamente a uno di rialzi.

Infine, il tasso bilanciato è composto da una parte a tasso fisso e dall’altra a tasso variabile; ha di conseguenza un costo e una convenienza differente in base al peso che si decide di dare alle due componenti.

Andrea Carta

Ha studiato Analisi Tecnica dei mercati finanziari e ha svolto la professione di trader indipendente fino al 2019. Appassionato di letteratura e scrittura creativa, concilia le sue conoscenze ed esperienze scrivendo articoli in tema finanziario, socio economico e politico

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