Ti hanno preso soldi dal conto senza motivo? Scopri subito come farteli restituire facilmente

Hai mai controllato le tue bollette domiciliate sul conto corrente e trovato un addebito sospetto? Ti sorprenderà sapere quante persone ignorano i loro diritti quando si tratta di recuperare somme prelevate erroneamente. 

Immagina di trovarti di fronte a un prelievo non autorizzato o a una bolletta più alta del previsto. Può succedere a chiunque, ma non tutti sanno che ci sono strumenti efficaci per contestare e risolvere il problema in tempi brevi.

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Conoscere le normative e saperle applicare può trasformare un fastidio in un’operazione semplice e veloce. In questo articolo vedremo due casi concreti, quelli di Riccardo e Cristina, che mostrano come sia importante saper riconoscere e affrontare queste situazioni.

Il caso di Riccardo: un doppio addebito sulla bolletta dell’assicurazione

Riccardo, un impiegato di 35 anni, si è accorto di un errore sulla bolletta della sua assicurazione auto. La compagnia, per un problema tecnico, aveva addebitato due volte lo stesso importo di 120 euro sul suo conto corrente. Inizialmente, Riccardo non sapeva cosa fare, temendo che la procedura di rimborso fosse complicata. Ma grazie a una breve ricerca online, ha scoperto di avere pieno diritto al rimborso in base alla normativa SEPA Direct Debit.

Soldi bruciati
Il caso di Riccardo: un doppio addebito sulla bolletta dell’assicurazione-trading.it

 

Riccardo ha scoperto che per contestare un addebito autorizzato ma errato, aveva a disposizione 8 settimane dalla data del prelievo. Dopo aver contattato la banca e compilato un modulo di contestazione, l’istituto ha bloccato uno dei due pagamenti e avviato la procedura di rimborso. Nel giro di 10 giorni lavorativi, i 120 euro erano tornati sul conto corrente.

Questa esperienza ha insegnato a Riccardo quanto sia importante controllare regolarmente il proprio estratto conto per accorgersi subito di eventuali errori. Il suo consiglio? Mai rimandare una verifica e agire rapidamente per evitare complicazioni.

Il caso di Cristina: un addebito non autorizzato da un vecchio fornitore

Cristina, 50 anni, ha recentemente cambiato fornitore di energia elettrica per risparmiare sulle bollette. Tuttavia, dopo alcuni mesi, ha scoperto che il vecchio gestore continuava a prelevare 85 euro ogni mese dal suo conto, nonostante il contratto fosse stato ufficialmente chiuso. Cristina, inizialmente, pensava che non ci fosse nulla da fare, ma non sapeva che la normativa SEPA prevede tutele anche in casi di prelievi non autorizzati.

Grazie alla normativa, Cristina ha appreso che per contestare un addebito non autorizzato (ad esempio, senza un mandato SEPA valido), il termine disponibile è 13 mesi dalla data del prelievo. Ha contattato la banca, spiegato la situazione e avviato la procedura di recupero. La banca è intervenuta recuperando tutti gli importi prelevati nei 13 mesi precedenti. In questo caso, Cristina ha ottenuto il rimborso di 255 euro.

Per evitare ulteriori problemi, Cristina ha chiesto alla banca di revocare definitivamente il mandato SEPA relativo al vecchio fornitore. Ora è più consapevole di quanto sia importante monitorare regolarmente gli addebiti domiciliati sul proprio conto corrente.

Una gestione consapevole per proteggere le tue finanze

I casi di Riccardo e Cristina mostrano quanto sia importante conoscere i propri diritti quando si tratta di bollette domiciliari. La normativa SEPA Direct Debit ti tutela in molti scenari, ma è essenziale agire con tempestività. Ricorda: hai 8 settimane per contestare errori su addebiti autorizzati e 13 mesi per quelli non autorizzati. Verifica sempre gli importi, segui le procedure di contestazione e proteggi i tuoi interessi.

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