Cosa c’è da sapere su TFS e TFR, le differenze a seconda delle modalità di calcolo, del tipo di rapporto lavorativo e altri aspetti che non tutti sanno: ecco alcuni dettagli
Quando si parla di lavoro, a vario livello, gli spunti e la curiosità circa diversi aspetti non mancano, come nel caso della liquidazione che spetta al momento della cessazione del lavoro; ecco dunque di seguito alcuni dettagli in merito a TFR e TFS.
Si accumula nel corso degli anni di servizio, e in base alla situazione può trattarsi di TFR e TFS, due forme di riconoscimento che ad una prima e veloce occhiata potrebbero sembrare molto simili ma che invece, come viene spiegato da Informazioneoggi.it, hanno delle differenze tra di loro.
In primo luogo, TFR sta per Trattamento di Fine Rapporto, mentre TFS sta per Trattamento di Fine Servizio, una differenza quella nei termini non casuale. Di certo c’è che ambedue le liquidazioni sono versate quando il lavoratore termina il rapporto di lavoro.
TFS e TFR: cosa sono, a chi spettano, come si calcolano
Quando si parla di TFR, dunque vari sono i possibili approfondimento che potrebbero essere oggetto di interesse, si pensi ad esempio all’anticipo TFR: quando si può chiedere, le motivazioni e altri aspetti da approfondire; oppure ancora, in merito a TFR e contributi, come accedere al nuovo servizio INPS a tutela dei lavoratori: la richiesta, di cosa si tratta.
Il Trattamento di Fine Rapporto, viene spiegato da Informazioneoggi.it, è un diritto che spetta ai lavoratori, pubblici e privati, e che abbiano stipulato un contratto a tempo determinato oppure indeterminato; si intende una indennità economica il quale importo matura nel corso degli anni lavorativi.
Nel momento in cui il rapporto giunge alla conclusione, sarà poi versato al dipendente, al di là – si legge – delle motivazioni legate alla conclusione del medesimo contratto, dunque licenziamento, fine dello stesso ecc.
Viene poi spiegato che il lavoratore ha due opzioni da considerare nel caso del Trattamento di Fine Rapporto, ovvero l’accantonamento da parte del datore di lavoro, oppure l’adesione ad un fondo previdenziale tra quelli disponibili. Il calcolo del TFR si ha prendendo a riferimento stipendi lordi annui, tra cui tredicesime e quattordicesime. Al totale maturato, va tolto lo 0.5% per il contributo INPS.
TFS, alcuni dettagli
Per quanto concerne il Trattamento di Fine Servizio, occorre sapere in primo luogo che tale tipo di liquidazione viene riservata ai lavoratori del settore pubblico, e ve ne sono di tre tipi, a differenza del TFR, i quali spettano a diversi tipi di lavoratore.
Si parla di Indennità di buonuscita – IBU – nel caso dei militari dello Stato, lavoratori civili, dipendenti delle università, dell’AFAM, del comparto scolastico, ma anche delle agenzie fiscali e dei Ministeri. Per quanto riguarda il premio di servizio – IPS, riguarda invece chi lavora nell’SSN o presso enti locali e regioni. Si intende invece l’Indennità di anzianità – IA, in merito ai dipendenti delle camere di commercio ed enti pubblici non economici.
Ai fini del calcolo del TFS occorre, si legge ancora, non si considera la retribuzione locale, ma soltanto l’importo dell’ultimo stipendio versato. Si calcola 1 dodicesimo dell’ottanta per cento della retribuzione annua lorda, compresa la 13°, che andrà poi moltiplicato per il numero di anni utili
Questi, alcuni dettagli in via generale al riguardo. Ad ogni modo è bene ed opportuno che ciascuno si informi ed approfondisca il tema e i diversi elementi, così da chiarire eventuali dubbi e comprendere nel dettaglio gli aspetti, anche mediante un confronto con esperti del campo e professionisti del settore.