Una recente sentenza del TAR del Lazio ha definito illegittima la rateizzazione del trattamento di fine servizio. Facciamo chiarezza.
Il trattamento di fine servizio è un’indennità riconosciuta ai lavoratori dipendenti pubblici statali, che sono stati assunti a partire dal 1° gennaio 2001.
Tramite la sentenza del TAR del Lazio è stata posta l’attenzione sulla liquidazione a rate della buonuscita che spetta ai dipendenti pubblici statali.
Ci stiamo riferendo a quello che, per i dipendenti privati, rappresenta il trattamento di fine rapporto. Di fatto, i tempi di liquidazione della buonuscita per i lavoratori statali prevedono lunghe attese, secondo quanto previsto dalla normativa del 2014.
Quest’ultima aveva stabilito la possibilità di erogare la liquidazione in maniera dilazionata per gli importi che superano la soglia di €50.000 lordi.
Tuttavia, la recente ordinanza del TAR del Lazio, del 17 maggio 2022, ha evidenziato alcuni punti critici in merito alla dilazione di pagamento.
Trattamento di fine rapporto: occhio alla rateizzazione
La normativa del 2014 aveva introdotto la possibilità di erogare il TFR previsto per i dipendenti statali, in maniera differita e dilazionata. Per poter accedere a quest’opzione è, però, necessario che gli importi superassero la soglia di €50.000 lordi.
Questa possibilità ha allungato eccessivamente i tempi per la liquidazione della buonuscita.
Per questo motivo il TAR del Lazio si è espresso, con l’ordinanza numero 6223 del 17 maggio 2022, sottolineando come la dilazione della liquidazione della buonuscita sia in contrasto con quanto previsto dall’articolo 36 della Costituzione italiana, che recita:
“Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”.
Lo scopo della dilazione della liquidazione di dipendenti statali è quello di contenere la spesa pubblica. Per questo motivo sono coinvolti tutti i dipendenti delle pubbliche amministrazioni, così come stabilito dalla legge di bilancio del 2014.
Secondo le attuali disposizioni in vigore, il lavoratore dipendente deve attendere fino a 12, prima che il trattamento di fine servizio sia erogato.
Tuttavia, il TAR del Lazio ha emesso un’ordinanza in cui definisce incostituzionale la lunga attesa che i lavoratori dipendenti devono sostenere, prima di ottenere la liquidazione che gli spetta. In sostanza, il tribunale amministrativo regionale pone l’accento sulle tempistiche che il dipendente statale è tenuto a rispettare in caso di dilazione, per ricevere l’intera spettanza.
Nell’ordinanza 6223 del 17 maggio, il TAR invita la Corte Costituzionale ad esprimersi in maniera definitiva sulla questione della legittimità della rateizzazione del trattamento di fine servizio, che spetta ai dipendenti pubblici.