TFR del lavoratore defunto: devi sapere prima a chi va, attenzione alla normativa

A chi spetta il TFR del lavoratore defunto? Cosa tenere a mente secondo la normativa, il rischio di errore è molto comune.

Come sappiamo, il TFR è una cifra considerevole che viene accumulata dal lavoratore durante gli anni di servizio. Tale somma può diventare un vero e proprio tesoro ed è, spesso, quasi più atteso della pensione. Cosa accade, però, laddove il beneficiario muore prima di poterlo riscuotere? Al contrario di come si potrebbe pensare, comprendere a chi spetta non è così semplice e scontato. A tal riguardo, è bene tener presente la normativa.

Normativa TFR lavoratore defunto
A chi spetta il TFR del defunto? (trading.it)

Un’evenienza nefasta, questo è certo, eppure non così rara come si potrebbe credere. Sebbene non sia uno scenario che vogliamo figurarci, bisogna considerare che essere informati a riguardo è essenziale per tutelarsi in tal senso. Cerchiamo, allora, di capire a chi spetta il TFR del defunto e per quale motivo.

Lavoratore defunto e TFR: a chi spetta e come funziona

Partiamo dal presupposto che il TFR non è dipendente dall’eredità e, dunque, non confluisce nella stessa. Di conseguenza, per comprendere a chi è destinato, occorre tener presente che si aprirà una particolare successione per la liquidazione. Potrebbe dunque accadere che alcuni familiari abbiano diritto all’eredità ma non al TFR, per fare un esempio pratico. Come comprenderlo, nello specifico?

TFR lavoratore defunto a chi spetta
Lavoratore defunto e TFR: cosa tenere a mente (trading.it)

Per comprendere come viene suddiviso il TFR del defunto occorre riferirsi all’articolo 2122 del Codice Civile. Questo sancisce che lo stesso debba essere corrisposto dal datore di lavoro a: coniuge, figli, parenti entro il 3° grado se conviventi e a carico dell’interessato e affini entro il 2° grado se conviventi e a carico dell’interessato.

Cosa accade, invece, nel caso in cui figure corrispondenti a simili gradi di parentela non siano presenti? In tale evenienza il TFR seguirà le normative per la successione legittima o il testamento. Occorre, inoltre, tenere bene a mente, che, a differenza dell’eredità, per il TFR non occorre accettazione, ma una semplice richiesta. Così come la rinuncia all’eredità non comporta la rinuncia al TFR.

C’è un ulteriore punto da tenere a mente, quello del testamento. Sono molti, infatti, a chiedersi se sia possibile scegliere, preventivamente, a chi lasciare tale somma in caso di morte. Ebbene, tale opzione è prevista solo laddove siano assenti i beneficiari previsti dalla legge, ovvero quelli elencati poco sopra.

Infine, ma non per importanza, occorre tener presente che ad avanzare pretese riguardo il TFR del defunto potrebbero essere anche dei creditori, laddove siano legittimati in tal senso. E, al contempo, l’ex coniuge divorziato che non abbia perso tale diritto in base ad altri elementi, come un nuovo matrimonio.

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