Tesla, Space X e Twitter; dai dazi dell’era Trump all’inflazione che ha reso la Banca centrale del Paese la più aggressiva in termini di politica monetaria gli Stati Uniti cercano di proteggere se stessi dalla propria economia.
Oggi mentre il rendimento del decennale Usa arriva al 4,25%, il top dal 2008, i funzionari dell’amministrazione Biden si interrogano sulla necessità di sottoporre alcune delle iniziative di Elon Musk a una revisione.
Il capo di SpaceX negli ultimi tempi ha annunciato su Twitter proposte per porre fine alla guerra della Russia in Ucraina. Oltre a interessarsi di politica estera è direttamente coinvolto tramite SpaceX con il suo servizio Internet Starlink in Ucraina.
Le iniziative di Musk sono ora sotto l’osservazione del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, con il fine di regolare il suo rapporto con gli investitori stranieri. Ciò include naturalmente anche l’accordo con Twitter da 44 miliardi di dollari. Tra gli investitori il saudita Prince Alwaleed bin Talal e Binance, fondata a Shanghai.
Musk aveva detto che si sarebbe ritirato dall’accordo per acquistare Twitter a maggio sostenendo che la società ha sottostimato il numero di account bot e spam sulla piattaforma di social media. All’inizio di questo mese, Musk ha invertito la rotta affermando che procederà con l’accordo nei termini originali.
Nel frattempo, la società texana di automobili Tesla ha perso il 6,65% in borsa, sulla scia della riduzione sulle stime delle vendite nell’ultima parte dell’anno. Mentre gli utili per azione hanno avuto un risultato ottimo di quasi il 5% il terzo trimestre ha avuto ricavi sotto le attese. Pur sovraperformando il settore la società si trova a far fronte ad aspettative maggiori rispetto a quelle delle altre grandi case automobilistiche.
Il gruppo ha riconosciuto l’influsso dell’inflazione dei costi delle materie prime con un aggravio del prezzo di vendita. Dai 2 miliardi dell’anno precedente anche l’utile operativo è cresciuto portandosi a 3,7 miliardi di dollari.
Il prezzo base di un’auto Tesla è molto maggiore di quanto la persona media ha intenzione di spendere oggi per questo tipo di acquisto. Il rapido indebolimento del potere d’acquisto dei consumatori statunitensi hanno portato al minimo i tassi di risparmio e aumentato quelli sui prestiti personali.
Oltre il peggioramento delle condizioni economiche vi sono anche quelli più consueti della concorrenza. L’enorme giro d’affari nel mercato dei veicoli elettrici, ha messo in luce rivali particolarmente agguerriti. Tra le società che possono porsi come un’alternativa a Tesla ci sono società come Lion Electric Company (LEV) e GreenPower.
Lion Electric è un produttore canadese di veicoli medi e pesanti completamente elettrici. La sua attuale gamma vanta sette modelli di camion e autobus di fascia media, tra cui i camion urbani commerciali, minibus e scuolabus. L’azienda mira ad aumentare la produzione con nuovi impianti in grado di raccogliere la domanda del portafoglio ordini anch’esso in espansione. Nel 2Q22, l’azienda ha consegnato un record di 105 unità.
Succede qualcosa di simile per l’attività di un altro produttore canadese; GreenPower Motor. La gamma di GP comprende offerte per il settore del trasporto passeggeri, pubblico e privato nonché per il trasporto merci. La società ha generato un fatturato di 3,85 milioni di dollari nel suo ultimo trimestre a giugno con un aumento del 44,8% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. La società risulta ancora in perdita di 4,35 milioni nel trimestre. Queste società rappresentano un cambio di passo nel settore per un mercato molto vicino a quello Usa che diventa sempre più capace di produrre mezzi elettrici ad alta efficienza diminuendo i costi dei modelli.
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