Siamo sull’orlo della terza guerra mondiale. Stati Uniti, Russia e Cina, questi i protagonisti principali. A lanciare il preoccupato e preoccupante allarme l’ex segretario di Stato americano Henry Kissinger.
Della medesima opinione anche Lucio Caracciolo, direttore di «Limes».
Il rischio di un imminente conflitto tra Stati Uniti, Cina e Russia, sembrerebbe una possibile e prossima realtà stando alle analisi dell’ex segretario di Stato americano, Henry Kissinger. Ostilità che potrebbero accompagnare definitivamente a una terza guerra mondiale.
Stando a quanto espresso da Henry Kissinger al «Wall Street Journal» le motivazioni di una potenziale guerra sarebbero da attribuire a problematiche in parte causate proprio dagli Stati Uniti. Azioni che non hanno tenuto conto di come sarebbe andata a finire o di dove avrebbero portato.
Il divampare di un conflitto armato segnerebbe il tracollo di una diplomazia inerme di fronte ai tanti dissapori e rancori venutisi a fomentare in questi mesi e anni.
L’autorità statunitense, ha incalzato Kissinger, ruoterebbe intorno alla disapprovazione delle idee non condivise, laddove sarebbero necessari tentativi di a negoziati. Sarebbe quindi essenziale il confronto con il pensiero avverso. Invece, l’esito della strategia diplomatica Usa risulterebbe oggi lampante, basti constatare la graduale mancanza di bilanciamento tra le tre potenze globali: Stati Uniti, Russia e Cina.
Le opinioni dell’ex leader diplomatico americano giungono a poco più di una decina di giorni dal soggiorno a Taiwan della portavoce della Camera americana, Nancy Pelosi, che ha infiammato gli animi di Pechino. In seguito a questo viaggio, del resto, la Cina ha dato il via ad alcune esercitazioni militari nei pressi dell‘isola tra il 4 e il 7 agosto.
Vi sono anche altri personaggi a manifestare la loro preoccupazione per la stabilità geopolitica. Su tutti, Lucio Caracciolo, responsabile della scuola e della rivista Limes, che ha esaminato in un’editoriale per «La Stampa» il deterioramento delle relazioni Usa-Cina, valutando più che reale il pericolo di un nuovo confronto bellico. In quest’ottica è importante vagliare quali siano i rapporti degli Stati Uniti con Cina e Russia.
Lo spettro di una terza guerra mondiale si è fatto avanti a partire dall’esplosione della guerra scatenata in Ucraina dalla Russia di Putin, e sebbene in battaglia si fronteggino solamente due eserciti, la Nato e l’Europa stanno prendendo parte implicitamente allo scontro, facendo pervenire armi e applicando sanzioni economiche alla Russia.
Malgrado ciò le operazioni della franchigia militare russa si fa sempre più intrepida. Solo qualche settimana fa le forze di Putin hanno arginato il mar Adriatico e limitato il raggio d’azione della portaerei statunitense Truman. Un contesto che ha generato un azzardato accostamento tra l’incrociatore russo e l’omologo yankee.
Prova schiacciante di un clima infuocato, tra dimostrazioni di forza e relazioni sempre più incrinate.
Kissinger in più si è pronunciato impensierito per la situazione della centrale nucleare di Zaporizhzhia. La centrale è obiettivo di bombardamenti. Concreta l’incognita di una probabile sciagura nucleare. Il tutto mentre i governi di Kiev e di Mosca si accusano reciprocamente delle esplosioni.
Il contesto è rovente, le diplomazie faticano a trovare la quadra, i dialoghi agli sgoccioli, cosa accadrà?
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