Case in affitto e hotel: forse qualcuno ci spia, come scoprirlo

Come provare a scoprire se ci sono telecamere nascoste nella stanza d’albergo o nell’appartamento in affitto? Ecco alcuni consigli 

Case in affitto e hotel: come scoprire eventuali telecamere nascoste
Lente camera (fonte foto: Adobe Stock)

Quando si affrontano tematiche importanti come quelle inerente la privacy, comprensibilmente l’attenzione di molti si accende poiché si tratta di temi di grande rilevanza e che stanno a cuore a tanti: una guida dell’azienda russa Kaspersky, che si occupa di sicurezza, elenca alcune soluzioni da considerare per poter scoprire l’eventuale presenza di strumentazioni in grado di spiare.

A parlarne nel proprio approfondimento è il Corriere della Sera, dove si legge che quando si fa il proprio ingresso in un appartamento che magari è stato affittato mediante Airbnb, oppure quando si accede alla camera di un albergo, è pratica diffusa quella di dare un’occhiata alle condoni del letto o del bagno.

Ci si chiede però se sia mai stata controllata però anche l’eventuale presenza di telecamere nascoste. Il Corriere menziona una ricerca condotta da Airbnb nel 2019, dove veniva sottolineato che l’11% di coloro che erano stati intervistati aveva sperimento, si legge, l’occhio del ‘Grande Fratello’, all’interno di un appartamento preso in affitto mediante la piattaforma.

Ma come fare allora per scoprire l’eventuale presenza di telecamere nascoste? Come spiega l’azienda russa Kaspersky nei trucchi consigliati, vi è l’utilizzo dello smartphone. Ma ecco di che cosa si tratta in particolare.

Wi-Fi gratuiti, la privacy è a rischio: alcuni consigli per proteggere i propri dati

Case in affitto e hotel, privacy e telecamere nascoste: scoprirle con lo smartphone si può?

Un tema che sta dunque a cuore a molti, quello inerente la privacy, e che come si evince dall’approfondimento del Corriere della Sera, che menziona una guida dell‘azienda russa Kaspersky specializzata in sicurezza, può essere relativa anche all’eventuale presenza di telecamere nascoste in appartamenti presi in affitto ad esempio mediante Airbnb o stanza di alberghi.

Nella guida infatti, vi sono riferimenti a diverse modalità per poter effettuare nel caso tale controllo, come l’assunzione di un esperto o l’utilizzo di apparecchiature specializzate; ma rispetto agli esperimenti da fare, vi è anche l’utilizzo della torcia dello smartphone.

Il Corriere infatti, che fa cenno alla suddetta guida, spiega che, in caso di sospetti si può provare a spegnere tutte le luci in camera o nella stanza dell’appartamento e chiudere le finestre, oppure abbassare le tende, per poter quindi essere al buio. A questo punto, occorrerebbe posizionarsi nella zona dove si ritiene possa esserci una telecamera e accendere la torcia del dispositivo insieme alla videocamera. Si potrebbe notare un bagliore proveniente dall’apparecchio, si legge, che confermerebbe l’eventuale presenza della videocamera.

E ancora, utilizzando sempre lo smartphone, viene spiegando che anche ultimando soltanto la fotocamera, la visualizzino al “buio” potrebbe consentire di tracciare l’illuminazione ad infrarossi che non verrebbe notata ad occhio nudo. Tuttavia, occorre prestare attenzione perché, si legge, nel caso in cui non vi fossero gli infrarossi rispetto alla telecamera, la soluzione adottata risulterebbe essere inutile poiché non si riuscirebbe a distinguerla da un altro apparecchio.

Una ulteriore soluzione a tal riguardo fa riferimento alle app in grado di rilevare i riflessi di una lente oppure una spia wireless. In tal senso, applicazioni da considerare, sia sullo store Android o iOS, sono, si legge, Glint Finder o Hidden Camera Detector.

Tali opzioni permetterebbero di rilevare lenti nascoste o collegamenti wireless con cui i dati potrebbero essere anche scambiati in rete.

In ogni caso ed al di là di tutto, è opportuno ed importante informarsi ed approfondire la questione, anche mediante confronto con esperti del campo e del settore; si può approfondire il discorso ad esempio in merito all’ “Utilizzo di telecamere e dispositivi di registrazione”, sul sito di Airbnb.it. Come si legge su Il Corriere della Sera, inoltre, nel caso inerente e in cui ci si trovi ad esempio in una stanza d’albergo, la persona in questione può contattare la direzione o le Forze dell’Ordine.

Gestione cookie