E’ possibile ottenere delle riduzioni nel pagamento della tassa sui rifiuti. Per avere lo sconto sulla Tari devono però sussistere determinati requisiti. Vediamo quali sono.
Tasse e bollette sono l’incubo di molti italiani che devono fare i conti con il bilancio familiare, in molti casi davvero esiguo. Non tutti sanno però che esiste la possibilità di vedersi applicare degli sconti sul pagamento della Tari, la tassa applicata ai rifiuti.
Naturalmente sono applicabili solo in determinate condizioni, che vedremo nel corso di questo articolo. La normativa stabilisce che la quota Tari da versare sia calcolata non sulla quantità di spazzatura effettivamente prodotta ma in base al tipo di alloggio e alla sua potenzialità di creare rifiuti.
Chi ha più di un immobile oltre a quello dove vive, anche se non affittato, è tenuto comunque al pagamento dello smaltimento della spazzatura a meno che non dimostri che all’interno non siano presenti arredi e le utenze siano staccate. Per avere la riduzione Tari occorre una delle seguenti condizioni: occuparsi direttamente dello smaltimento della spazzatura, emergenza rifiuti, utenze fuori zona o pensionati residenti all’estero. Scopriamo nel dettaglio in cosa consistono.
Smaltimento diretto dei rifiuti
Il tributo sulla spazzatura è dovuto da tutti i cittadini che vivono in un dato Comune, ente ai quali vanno indirizzati i pagamenti delle bollette. Tuttavia è possibile ottenere uno sconto sulla Tari se si prova che la gestione dello smaltimento dei rifiuti viene svolto in maniera diretta dal produttore stesso. La riduzione economica non tiene conto della quantità di spazzatura prodotta ma di come essa viene smaltita senza ricorrere al servizio tradizionale. Per avere lo sconto in bolletta è il contribuente stesso a dover dimostrare, sottoscrivendo e depositando una perizia giurata, che si occupa direttamente dello smaltimento dei rifiuti.
Emergenza rifiuti
In alcune zone d‘Italia il problema della spazzatura è sempre all’ordine del giorno, situazione che crea un evidente disagio tra i cittadini, costretti a vivere in mezzo a sporcizia e montagne di rifiuti con il non trascurabile rischio per la salute. Qualora il Comune non provveda alla regolare raccolta dell’immondizia la legge 147/2013 all’art 1, comma 656 prevede che si possa ottenere uno sconto dell’80% sulla Tari, andando a pagare quindi soltanto il 20% del dovuto. Affinché si possa beneficiare di una riduzione tanto significativa però deve sussistere una di queste condizioni:
- interruzione del servizio causa sciopero o altri motivi organizzativi;
- mancato rispetto della raccolta differenziata;
- raccolta a singhiozzo;
- mancato affidamento dell’appalto ad un’azienda per la raccolta dei rifiuti.
Naturalmente tutto ciò deve essere ripetuto nel tempo e rappresentare un vero e proprio disservizio. Non è sufficiente la mancata raccolta per un giorno. Inoltre il cittadino che vuole ottenere lo sconto Tari deve ottenere una certificazione dalle autorità sanitarie che documenti come la mancata raccolta dell’immondizia comporti un ipotetico pericolo per la salute e/o per l’ambiente.
Utenze fuori zona
Molte realtà locali non prevedono la raccolta della spazzatura, costringendo il cittadino a portare la spazzatura lontano dalla sua dimora. Sono i regolamenti dei singoli Comuni a decretare quale sia la distanza minima da cassonetti e centri di raccolta per ottenere una riduzione Tari pari al 60% dell’importo, dovendo così versare solo il 40% della tariffa.
Pensionati residenti all’estero
Sono previsti anche degli sconti Tari, oltre a quelli Imu, per i pensionati residenti all’estero, purché abbiano un trattamento pensionistico maturato in regime di convenzione con il nostro Paese. E’ quanto disposto dalla legge 178/2020, art 1 comma 48, entrata in vigore nel 2021. I pensionati che vivono all’estero e in Italia hanno una casa di proprietà o in usufrutto si vedono applicare l’imposta Tari ridotta di due terzi. Ovviamente gli immobili non devono essere dati in affitto o in comodato d’uso.
Ulteriori cadi di riduzione della Tari
Ci sono poi altri casi che possono prevedere una riduzione della Tari, a seconda delle regole stabilite dai Comuni. Gli sconti possono riguardare le case utilizzate in modo discontinuo, limitato o stagionale oppure venir concessi quando sono abitate da una sola persona. Possono godere di agevolazioni in bolletta anche i fabbricati rurali ad uso abitativo, i cittadini che per più di 6 mesi vivono e risiedono all’estero e tutti quegli edifici che non sono abitazioni e vengono utilizzati in modo ricorrente ma non continuativo.