Per coloro che ricevono una multa per eccesso di velocità è possibile richiedere la taratura dell’autovelox ed evitare una sanzione di oltre €4000.
Secondo i dati raccolti nel 2021 sono oltre 1,7 milioni le multe inflitte ogni anno dagli organi competenti. Di queste, circa 600 mila sono dovute al superamento del limite di velocità. Gli autovelox sono i nemici numero uno degli automobilisti italiani.
Molte delle sanzioni pecuniarie previste dal Codice della Strada sono inflitte agli automobilisti italiani che vanno oltre il limite di velocità previsto.
I numeri parlano chiaro: di oltre 1,7 milioni di multe, ben 600.000 sono dovuti al superamento del limite di velocità.
Forse non tutti sanno che i conducenti hanno la possibilità di difendersi, nel caso in cui la multa sia stata generata in seguito ad un accertamento di un autovelox.
Taratura dell’autovelox: come funziona questo strumento
Sulle strade italiane, sia nei centri cittadini che sulle autostrade, sono stati disposti degli apparecchi che rilevano la velocità delle automobili in transito.
Ne esistono di due tipi: il tutor e l’autovelox
Il tutor generalmente è installato sulle autostrade e, a differenza degli altri strumenti come autovelox e telelaser, ha la capacità di misurare la velocità media dell’auto in un determinato tratto di strada.
Il tutor prevede un portale d’ingresso e uno d’uscita la cui distanza può essere tra i 10 e i 25 km. L’auto passa sotto il primo portale e viene rilevata da un fascio di sensori, grazie ai quali è possibile individuare anche la categoria del veicolo.
A questo punto, viene fotografata la targa dell’auto che è memorizzata (insieme alla data e a l’ora del passaggio). Al momento del transito sotto al secondo portale avviene un nuovo rilevamento.
Grazie al confronto tra ora d’ingresso e d’uscita, in base alla lunghezza del tragitto, è possibile calcolare la velocità media.
L’autovelox invece riesce a rilevare la velocità di un veicolo in transito in un determinato momento. Anche in questo caso la tecnologia fa affidamento ai raggi emessi dalle sorgenti.
Un software specifico è in grado di calcolare la velocità della vettura durante il tempo di interruzione di trasmissione dei raggi. L’autovelox può essere installato su un terra-piedi mobile oppure su un’autovettura delle forze dell’ordine, in quest’ultimo caso si parla di autobox.
Autovelox: sono affidabili?
Trattandosi di strumenti elettronici è possibile che questi commettano degli errori. Per questo motivo le apparecchiature fanno riferimento all’istituto della tolleranza, secondo il quale è necessario detrarre il 5% della velocità per essere certi di non incorrere in errori di misurazione.
Ad esempio, se un automobilista va ad una velocità di 105 km/h su una strada dove il limite massimo è di 100 km/h, egli non riceverà alcuna sanzione in virtù dell’istituto della tolleranza.
In caso di multa, il conducente ha la facoltà di richiedere il certificato di taratura dell’autovelox. Nel caso in cui l’autovelox che ha determinato la multa dovesse risultare non tarato, l’automobilista la possibilità di non pagare la sanzione pecuniaria.
Di fatto secondo la normativa vigente, in Italia, ogni autovelox è assoggettato ad una taratura, che deve avvenire con cadenza annuale.
Nel caso in cui, dal certificato di taratura dell’autovelox dovesse risultare un’irregolarità: l’automobilista può richiedere lo stralcio della multa.
Per accedere a questa possibilità, è necessario effettuare richiesta entro 30 giorni dalla ricezione della multa. La domanda deve essere inoltrata tramite carta semplice senza marca da bollo e inviata via PEC o raccomandata con ricevuta di ritorno.