La differenza tra l’investitore che valuta i fondamentali e quello che considera gli asset molto più dal punto di vista speculativo si evince dai risultati di questo periodo di turbolenze. Ecco gli eventi più importanti di lunedì 9 maggio.
Impossibile farsi aspettative realistiche su quello che sarà l’immediato futuro, è possibile invece anticipare la movimentazione del portafoglio in attesa dei risultati finanziari e dei dati macroeconomici.
Rialzo dei tassi, riduzione del reddito e recessione; sono tre variabili che muovono oggi le scelte di investimento e rendono turbolenti i mercati finanziari. Da inizio mese la Borsa di Milano ha ceduto il 3% portando il passivo accumulato da inizio anno a circa il 12%. A soffrire sono stati in particolar modo i titoli del segmento growth relativi alle aziende capaci di innovare e di portare cambiamenti in termini di competitività dei prodotti.
Quasi un processo inverso a quello della industrializzazione; primeggiano i settori legati ai beni primari in un contesto di incertezza e cresce il peso delle preoccupazioni sulla fiducia dei consumatori e delle imprese. La ripresa frena, almeno per il momento; l’Ufficio Studi Confcommercio conferma che le famiglie cominciano ad avere atteggiamenti decisamente più prudenti nei confronti del consumo, in particolare per quei segmenti ritenuti meno necessari. L’inflazione incide sul portafoglio degli italiani e la destabilizzazione del conflitto in atto è allarmante.
Tra gli eventi in grado di influire questa settimana sui portafogli di investimenti di trader e risparmiatori ci sono le trimestrali del 2022 rilasciate lunedì 9 maggio:
Sul piano internazionale lunedì 9 maggio è la volta dell’emissione di titoli di Stato tedeschi con scadenza a 6 mesi per un ammontare massimo di 3 miliardi di euro. Queste obbligazioni rappresentano un punto di riferimento importante per la stabilità e il sentiment degli investitori per l’Unione europea sul breve termine. Il Giappone invece rilascerà il dato sull’indice PMI dei servizi.
Una volta al mese, gli Indici PMI vengono puntualmente pubblicati sul Calendario Economico. All’interno dell’indice Pmi, ci sono due microsettori, quello manifatturiero e quello dei servizi. Il dato oscilla tra un valore che va da 0 a 100 ed è il risultato dell’opinione di manager ed esperti del settore. Uno dei vantaggi dei PMI sta infatti nella raccolta di dati reali, raccolti tramite sondaggio con domande rivolte ai diretti responsabili per verificare le condizioni economiche del settore.
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