Arrivano i migliori bonus per chi ha problemi di salute: agevolazioni, scontistiche, e non solo, tutto si risolve in poche pratiche mosse.
Diritto di curarsi nella maniera più opportuna, anche quando il costo della vita fa a “botte” con le possibilità di ciascuno. Guadagnare tanto è un sogno, come lo è anche godere di un certo regime di stabilità. In questo contesto, se l’inflazione galoppa e i salari non sono soddisfacenti perché bloccati, malattie e necessità di curarsi rimangono sempre in una situazione di gestione precaria. Così, lo Stato decide di dare manforte nella maniera più adeguata possibile a tutti quei cittadini che non riescono a far fronte alle spese in relazione alle proprie condizioni di salute.
Ci sono purtroppo tantissime patologie che necessitano di cure e costi in più. Situazioni in cui nonostante l’Italia goda di un sistema sanitario nazionalizzato, quest’ultimo non basta. C’è un comma specifico legato alla legislazione corrente, che garantisce dei bonus per chi ha problemi di salute. È un vantaggio da non sottovalutare, poiché permette ai cittadini di curarsi per come meritano.
Nello specifico, si attua un’analisi sociale che può spaventare. Un tempo non era così. Per quanto si tratti comunque di un’ingiustizia, poiché una società libera e giusta è quella in cui tutti sono posti in una situazione di eguaglianza sociale ed economica, ad oggi coloro i quali si ritrovano in grandi difficoltà non sono sole le persone più povere, ma anche chi sta “nel mezzo”.
Attualmente, non c’è più la distinzione di ceto e di classe economicamente parlando, perché a risentirne negativamente della situazione economica italiana, sono anche i cittadini che appartengono alla fascia media. Quest’ultima è così ampia che coinvolge una larga platea che non riesce ad inserirsi in un contesto stabile. Chi rientra nel comma che salvaguardia i meno abbienti?
Elenco dei bonus per chi ha problemi di salute, diventano realtà… subito!
Disagio ed emarginazione sociale incombono nel contesto quotidiano. A spaventare è il fatto che sono sempre di più le persone che si ritrovano dentro questa situazione. Non significa che sia ingiusto a prescindere. Da sempre c’è stato il ricco e poi il povero, ma ognuno poteva aspirare a diventare “qualcosa di più”. Adesso la situazione sociale è precaria ed immobile. È come se il mondo si fosse bloccato. Lo Stato è conscio, e mette in campo i bonus per chi ha problemi di salute e fatica più del previsto ad arrivare a fine mese.
La ratio dei bonus la si ritrova nel comma 3 della nota Legge 104 del 1992. Si tratta di quell’istituto che concerne agevolazioni, sussidi e scontistiche, per chi vive gravi condizioni di disagio ed emarginazione dovuti a scarse condizioni di salute. S’intende tutte quelle malattie fisiche, psichiche e mentali, che fanno rientrare il soggetto preso in causa in uno stato di disabilità. Vuol dire vivere una riduzione del grado di autonomia in maniera permanente e grave. La stessa norma presenta dei dati che possano fare comprendere se si rientra o meno nell’invalidità civile. Le tabelle allegate alle Legge sono un importante punto di riferimento.
Seguono poi tutti i dovuti riconoscimenti in ambito lavorativo, i quali poi tramutati in percentuali dai parametri posti nelle tabelle, permettono di inquadrare il singolo nella condizione di salute che vive. Di certo, è necessario poi che l’ASL e i medici di riferimento, attuino i dovuti esami per definire se l’individuo rientra pienamente nel Regime di 104.
Chi rientra nel suddetto sistema e abbraccia lo stato di emarginazione delineato nel comma 3 della Legge 104, non prevede esborsi, ma vanta di maggiori aiuti a livello assistenziale. Ad esempio, se un sordo volesse acquistare un’auto, può farlo con delle agevolazioni che un normodotato non potrebbe avere, poiché di contro comprerebbe una vettura che si adatta alle sue “esigenze specifiche”, che non sono le stesse per la persona comune. La misura prevede una detrazione del 19%, con l’IVA al 4%, e l’esenzione dal pagamento del bollo e del passaggio di proprietà.
Godimento di IRPEF al 19% e detrazioni fino a 2890 euro per l’acquisto di strumenti di ausilio tecnici ed informatici. Stessa percentuale IRPEF e franchigia di 129,11 euro per le prestazioni sanitarie. Ancora agevolazioni per assistenza personale con contributi previdenziali di addetti ai servizi domestici fino a 1.547,37 euro. Senza dimenticare maggiorazioni fisse, permessi dal lavoro e congedi straordinari per chi ha un disabile in famiglia. Oppure le esenzioni da bollette e ticket rispettivamente allo sconto del 20% e del 50%.
Infine, ci sono anche detrazioni al 19% su una somma totale di 96 mila euro per tutte le operazioni finalizzate all’eliminazione di barriere architettoniche con l’IVA sempre al 4%. Ultimo ma non meno importante, è l’apparato di detrazioni per figli con disabilità. Appunto, si tratta di pagamenti maggiorati a 620 euro, per la prole sotto i 3 anni, e di 1350 euro oltre i 3 anni.