La nuova legge di Bilancio si presenta con moltissime novità in materia di taglio delle imposte, ma i dubbi sono tanti su chi realmente pagherà di meno. Verifichiamo chi beneficerà della riforma.
Stanziati otto miliardi di euro esclusivamente dedicati al taglio delle imposte con l’obiettivo di favorire una ripresa economica indispensabile per l’Italia. L’obiettivo è quello di semplificare il sistema fiscale attualmente in vigore, che risulta il più complesso e burocratico in Europa. La manovra varata è ampia e andrà in diverse direzioni, ma uno dei tanti obiettivi è quello del taglio delle impose ai fini IRPEF che investirà particolarmente in ceto medio.
Taglio delle imposte: chi realmente pagherà di meno? La risposta è sorprendente
Per ridurre le imposte a carico dei cittadini, il governo ha scelto di ridurre le tasse a carico del ceto medi, abbassando le aliquote IRPEF in base a una determinata fascia di reddito.
La manovra investe i cittadini che si trovano nella fascia di reddito annuo tra i 28.000 e i 50.000 euro. L’aliquota attualmente in vigore su questi redditi è del 38%, ma a breve subirà una riduzione.
Questa misura ha creato non poche polemiche, in quanto si ci aspetta un intervento più ampio, infatti, l’abbassamento dell’aliquota IRPEF al ceto medio, è considerata un’agevolazione per pochi e non alleggerisce il carico fiscale dei cittadini.
In effetti, la modalità di progressività in base agli scaglioni non sarà modificata, saranno modificate solo alcune aliquote relativa all’imposta sui redditi delle persone fisiche (IRPEF).
I tagli sono previsti anche per le imposte IRAP (Imposta Regionale sulle Attività Produttive) e IRES (Imposta sul Reddito delle Società).
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Tagli aliquote IRES e IRAP
Il primo articolo della manovra, prevede che degli otto miliardi stanziati, su un totale di dodici miliardi, dovranno essere utilizzati dall’anno 2022 per il taglio di IRPEF e IRAP. L’obiettivo è quello di ridurre il cuneo fiscale sulle aliquote marginali effettive e sul lavoro. Il meccanismo prevede una riduzione delle aliquote con una revisione organica delle detrazioni sui redditi dei lavoratori dipendenti. Inoltre, la revisione investe anche il trattamento integrativo.
Al momento non ci sono conferme su come saranno modificate le aliquote IRES e IRAP. Ricordiamo che da tempo i sindacati di categoria chiedono l’abolizione dell’applicazione dell’IRAP e una riforma completa per limitare le imposte a carico delle imprese di produzione. Per capire come saranno applicate le riduzioni su IRPEF, IRES e IRAP, bisogna attendere la pubblicazione della Legge di Bilancio in Gazzetta Ufficiale.
Taglio dell’IVA
Nella manovra fiscale, emerge anche il taglio dell’IVA sui i prodotti assorbenti che passerà dall’attuale 22% al 10%. Questo taglio dell’IVA allinea l’Italia agli altri paesi europei. La misura denominata “tampon tax” coinvolge tutti i prodotti assorbenti di igiene femminile, per effetto della riduzione dell’IVA, costeranno di meno.
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Riforma del catasto: paura di una nuova patrimoniale
Nella revisione del sistema fiscale, è prevista anche la riforma del catasto. Sono molti i contribuenti che temono l’arrivo di una nuova patrimoniale, camuffata dall’aumento delle rendite catastali. In effetti la riforma del catasto prevede una revisione delle rendite catastali che dovranno essere allineate ai prezzi del mercato immobiliare attuale. L’obiettivo è quello di garantire scambio di dati e trasparenza tra i comuni e l’Agenzia delle Entrate.
Il governo più volte ha rassicurato i contribuenti che non ci saranno aumenti sulle tasse da pagare. Anche se nessun documento al momento spiega come saranno equilibrate le rendite catastali. Bisogna precisare che tale aumento porterà di conseguenza l’aumento delle imposte e il valore ISEE. Sicuramente ci saranno degli aggiornamenti in merito che faranno luce sui dubbi dei contribuenti.