Lo Stato ti aiuta a pagare aumentando la soglia ISEE e allargando la platea di beneficiari: una novità che aiuterà milioni di famiglie.
Se non siete riusciti ad ottenere l’Assegno di Inclusione per redditi troppo alti, non disperate. Con la stessa carta avete oggi la possibilità di ricevere almeno i soldi che occorrono per pagare l’affitto. Una novità che restituisce il sorriso a milioni di italiani.

Parliamo di Assegno di Inclusione, il sostegno voluto dal governo Meloni nato dalle ceneri del Reddito di cittadinanza. Un’agevolazione che, rispetto al vecchio sussidio fortemente voluto dai Cinque stelle, mira sì ad aiutare economicamente le famiglie in difficoltà, ma soprattutto vuole portare lavoro all’interno delle famiglie che richiedono l’aiuto. Come sapete, l’Adi è rivolto a chi abbia nel proprio nucleo familiare, almeno un componente che sia: disabile; minore; avente un’età di almeno 60 anni; in condizione di svantaggio e inserito in programma di cura e assistenza dei servizi socio-sanitari territoriali.
Per mantenere vivo il sussidio è necessario partecipare ad un percorso di inclusione sociale e lavorativa. L’assegno di inclusione è calcolato su base annua: un’integrazione del reddito familiare, quota A, fino alla soglia di 6.500 euro annui, o di 8.560 euro annui se il nucleo è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni o da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizione di disabilità grave.
Affitto pagato dallo Stato con ISEE più alto: cosa prevede l’Assegno di Inclusione
Esiste anche una quota B per accedere all’Assegno di Inclusione, ed è quella che riguarda gli affitti di casa con un importo pari all’ammontare del canone annuo previsto nel contratto d’affitto. Con la novità introdotta nella Legge di Bilancio 2025, chi non riceve l’integrazione economica (quota A) potrebbe invece riuscire ad ottenere il sostegno al pagamento dell’affitto di casa (quotaB). E questo è possibile grazie all’aumento della soglia di reddito per le famiglie in locazione, che ora è superiore a quella necessaria per ricevere la quota A. In sintesi, chi ha un reddito troppo alto per ricevere la carta con il contributo economico, potrebbe rientrare nella nuova soglia di 10.140 euro, e potranno comunque ottenere il contributo per il pagamento dell’affitto.

Dunque anche chi non è riuscito ad accedere al contributo economico dell’Adi (una parte in contanti e il resto per le spese di prima necessità solo tramite carta) nulla è perduto: portate al Caf il contratto di affitto e l’ISEE, faranno tutto loro. Una volta ricevuto il sostegno, l’affitto non potrà essere pagato in contanti ma solo tramite carta Adi perché sia tracciabile, e il contratto di locazione deve essere regolarizzato a norma di legge.