Non c’è tempo da perdere, arriva il sussidio a sostegno del reddito: requisiti, tempi e modalità, tutto a favore dei contribuenti.
Finalmente entra in gioco il sussidio a sostegno del reddito, la misura che più piace ai cittadini. La ragione? Ci sono tanti soldi a disposizione, da ottenere… subito! Stop agli sprechi, sì ai guadagni e alle fonti di risparmio, non bisogna perdere altro tempo, perché la misura la si può ottenere facilmente, ma bisogna porre in essere alcune accortezze. Lo strumento di ausilio diviene uno dei preferiti dei contribuenti che non sanno più come far fronte alle spese, e che soprattutto vorrebbero trovare il metodo più facile per gestire tutto. Se è una delle misure “più sociali” in vista, c’è un motivo, anzi… più di uno!
Non si sta parlando della Naspi, nonostante sia anche questa è un’importante fonte di aiuti. Ma si parla di un sussidio che può arrivare a valere fino a 1000 euro. Appunto, si tratta di una manovra conveniente, ma che non tutti conoscono, soprattutto pochissimi sono a conoscenza di quali mosse porre in essere per ottenerla. Infatti, l’aspetto più interessante è che un istituto non esclude l’altro. Per cui si può sia percepire la Naspi, che questo strumento di sostegno: il tutto senza vivere con l’ansia di non arrivare a fine mese.
A chi spetta? Ci sono dei requisiti da soddisfare, ma anche la stessa modalità di somministrazione presenta delle differenze. Quindi, penna alla mano, ed un briciolo di pazienza. Una volta messa insieme tutta la documentazione ed inviata, la situazione si risolve da sé, senza alcun problema. Facile e veloce, ecco come ottenere il sussidio a sostegno del Reddito.
Fermi tutti, arriva il Sussidio a sostegno del Reddito, occasione da non perdere!
Non arriveranno comunicazioni dall’INPS, perché il canale per ottenere lo strumento di aiuto economico è un altro. Senza dubbio con l’Istituto di Previdenza sociale si ha a che fare quando si parla di Naspi, ma anche per tutta la documentazione che serve per certificare la domanda da inoltrare al Forma.Temp. Di cosa si tratta? È importante aver conteggiato con cura i giorni di lavoro e di disoccupazione, in questo modo diventa ancora più semplice trasmettere la richiesta senza fare guai.
Con Forma.Temp si fa riferimento al Fondo per la formazione e il sostegno al reddito dei lavori in somministrazione che gestisce la somma in questione. Possono ottenere il sussidio tutti coloro che sono disoccupati da almeno 45 giorni e hanno maturato, precedentemente, circa 110 giorni di lavoro in 12 mesi, o anche 440 ore in caso di contratto a monte ore, misto o part-time. Ci sono altri termini, quello di 90 giorni di lavoro, possono anche essere 360 ore. Infine, anche aver finito la pratica Mol, sigla che indica la Mancanza di Occasioni di Lavoro.
Si specifica che la misura è destinata ai contratti a “somministrazione”, cioè quelli che prevedono tre attori in gioco: l’impresa per il lavoro, il datore chiamato in questo caso “utilizzatore”, e il dipendente. Indipendentemente dal tempo, se determinato o no, o dal fatto che sia un apprendistato. Quindi, chi termina questo rapporto di lavoro, ha gli stessi diritti di chi è sottoposto ad altro contratto. Quindi, può ottenere Naspi e Sussidio senza alcun problema.
Lo stesso calcolo avviene in base alle esigenze del lavoratore, o comunque nelle modalità che lo favoriscono. Se ad esempio in busta paga ci sono 26 giorni ai fini dell’INPS, 23 pagati e 21 di lavoro effettivo, si cerca di far valere quelli dell’INPS, perché più vantaggioso per il disoccupato. Quanto si percepisce di media? Chi soddisfa i 90 giorni di lavoro o le 360 ore, con sempre la condizione di essere disoccupato da almeno 45 giorni, ottiene 780 euro. Mentre se ci sono entrambi gli altri due casi sopracitati si possono ricevere 1000 euro.
Quando fare richiesta? Esattamente dopo 60 giorni dal 45esimo di cui si conta la somministrazione. Passato questo termine ci sono altri 68 giorni, ma una volta trascorsi, si perde qualsiasi diritto di richiesta. La domanda può essere fatta presso i sindacati di riferimento, come CISL e CGIL, sottoscrivendo il modulo ed inserendo la documentazione richiesta nella piattaforma FTWeb. Oppure si può fare tutto in piena autonomia nello stesso portale.
Tra i documenti da non dimenticare, servono in formato PDF: carta d’identità, Tessera Sanitaria, copia della busta paga rilasciata dall’Agenzia del Lavoro, l’estratto conto emesso dall’INPS, documento con coordinate bancarie e IBAN, e certificati di malattia, infortunio o maternità se presenti. Se ci si è dimessi per giusta causa, serve anche inoltrare la documentazione che accerti la Naspi.