Con la vincita del SuperEnalotto, una percentuale della stessa va al Fisco e una parte al notaio: quanto si vince davvero? Dettagli e particolari al riguardo
L’attenzione si alza e si accende la curiosità di molti, quando si parla di argomenti e tematiche come quelle inerenti al SuperEnalotto, ad una vincita magari desiderata da tantissimi, da tutti coloro che sognano di poter essere baciati dalla fortuna e di rientrare tra quei, pochi, che possono arrivare a vincere cifre da far girare la testa: ma quanto si vince davvero, quali sono le percentuali che spettano al Fisco e quali quelle al notaio? I dettagli al riguardo e i particolari, ecco di cosa si tratta.
Una eventuale ed ipotetica vincita al SuperEnalotto è dunque, come noto e facile immaginare, un desiderio condiviso da molti che sperano nella Dea Bendata, tuttavia una premessa, prima di approfondire quanto in oggetto, è doverosa: è infatti opportuno ed importante sottolineare che il gioco debba restare nella dimensione propria del gioco ma che può essere rischioso e creare dipendenza. Il gioco va fatto in modo responsabile, senza esagera e con moderazione, con estrema cautela e con la massima attenzione.
Qualora si ottenga una vincita, il fortunato in quesitone non potrebbe ricevere per intero la cifra vinta, ma una parte di quest’ultima dovrebbe andare al professionista incaricato di occuparsi della pratica e all’Agenzia di riscossione.
Questo aspetto è stato approfondito da Contocorrenteonline.it, dove si legge che qualora si tratti di piccoli importi, al vincitore basterebbe recarsi nella tabaccheria o dove si è svolta la vincita, ai fini della riscossione del premio, ma la procedura sarà diversa nel caso in cui si verifichi una vincita di una cifra elevata che porta spesso il vincitore, viene spiegato, a rivolgersi al notaio.
Come detto, le curiosità e la voglia di conoscere vari aspetti non mancano, quando si parla di SuperEnalotto e di una ipotetica importante vincita, anche riguardo li cifra che si andrebbe poi ad ottenere realmente dopo il termine della procedura e della pratica che viene gestita dal notaio, cioè dal professionista incaricato di gestire proprio la pratica, come viene spiegato da Contocorrenteonline.it.
La parcella in questione sarebbe legata a numeri percentuali, e va da sé che questa sarebbe corposa laddove si tratti di una vincita alta. Si può leggere che la decisione di rivolgersi al notaio è tutelata, in merito alla privacy, dal segreto professionale. Dunque il professionista non rileverà l’identità del fortunato, interessato che la propria identità, a questo punto quella di un vincitore di milioni di euro, non venga resa nota.
In merito alla parcella, viene spiegato da Contocorrenteonline.it che questa va dall’1 al 3% dell’importo vinto. Nel caso in cui, ad esempio, vi sia stata una vincita di 20 milioni di euro, la percentuale del professionista incaricato dal cliente oscillerebbe tra i 200 e i 600 mila euro.
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Questa, dunque, una ipotetica cifra da destinare al notaio dopo aver scelto di rivolgersi a quest’ultimo, a seguito del pagamento della parcella e del lavoro svolto dal professionista. Tuttavia, restando nell’ipotesi di una vincita, il fortunato dovrebbe considerare anche la parte trattenuta dal fisco. Contocorrenteonline.it, infatti, spiega che la percentuale prevista in questo caso è del 20% dell’importo che eccede 500 euro.
Il Fisco tratterebbe dunque, si legge, una cifra pari ad un quinto della somma, quindi nel caso di una vittoria di 20 milioni di euro, sarebbe di circa 4 milioni di euro. Ma quanto si vince davvero allora? Un eventuale calcolo che comprenderebbe notaio e fisco di una vincita di 20 milioni di euro, consisterebbe alla fine, si legge, in un premio da circa 15 milioni.
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