Il Superbonus continua ad essere un argomento delicato e spinoso, ma unl’emendamento ad hoc al decreto Aiuti potrebbe essere di supporto.
Il Superbonus ha manifestato alcune criticità e punti deboli negli ultimi mesi, ma con una mossa dell’ultimo minuto le Commissioni Finanze e Bilancio alla Camera hanno votato l’emendamento alla legge di conversione del decreto Aiuti, per dare nuova spinta ad un’agevolazione in fase di stallo.
Le istituzioni del nostro paese stanno cercando di rimettere in moto la macchina del Superbonus, un’agevolazione che era stata varata con i migliori auspici ma che ora sta mostrando qualche ‘crepa’. D’altronde sono vari gli elementi che hanno condotto a quella che può essere definita la ‘crisi del Superbonus’: da un lato la congiuntura economica, che produce ritardi e prezzi certamente elevati, e dall’altro il blocco registrato nel meccanismo della cessione dei crediti.
In un contesto così certamente le complesse norme non aiutano e, anche per questo, in tema di Superbonus ecco la novità della quarta cessione allargata anche per i vecchi crediti incagliati. Uno specifico emendamento al decreto Aiuti intende infatti rilanciare l’incentivo e la cessione dei crediti.
In particolare le Commissioni Finanze e Bilancio della Camera hanno votato l’emendamento alla legge di conversione del decreto Aiuti e la modifica avrà effetto retroattivo, andando a toccare anche crediti legati a spese dello scorso anno.
Vediamo allora un po’ più da vicino queste novità degne di nota, in un periodo assai incerto e denso di incognite per l’agevolazione e per tutto ciò che vi ruota intorno.
Superbonus: la portata dell’emendamento che lo vuole rilanciare
La notizia è ormai cosa certa e non l’ennesima proposta per salvare un meccanismo che ha bisogno di correttivi. Ebbene, la cessione dei crediti allargata per il superbonus 110% diverrà realtà e avrà una portata temporale estesa, mirando a sbloccare anche cessioni e sconti comunicate in data anteriore rispetto all’entrata in vigore della legge di conversione del decreto Aiuti.
Grazie al citato emendamento, le nuove norme consentiranno il passaggio dei crediti dalle banche a tutti i soggetti differenti dai consumatori. Evidenti i punti clou di queste novità:
- imprese e professionisti divengono destinatari potenziali degli sconti fiscali;
- lo sblocco di un mercato ormai congelato, che rischia di mettere in gravissima crisi non poche imprese edili.
Si tratta di una modifica dell’ultimo minuto, da intendersi anche come risposta alle numerose richieste di intervento sul Superbonus, arrivate nelle ultime settimane. Lo rimarchiamo per chiarezza: nel nuovo assetto di regole sono incluse tutte le opzioni comunicate nel corso dell’anno, ed anche quelle che precedono l’entrata in vigore della novità.
Superbonus: il nuovo scenario e la differenza rispetto ad ora
Per avere piena consapevolezza di ciò che sarà cambiato grazie all’emendamento e all’attività delle commissioni, occorre dare un’occhiata alle regole valevoli finora:
- è possibile una prima cessione libera;
- a seguire due cessioni in un ambiente controllato, vale a dire a istituti di credito, intermediari finanziari o assicurazioni;
- per le banche vale la cessione dei crediti a favore di soggetti definiti come clienti professionali privati, sulla scorta delle regole Consob. Tuttavia detti soggetti devono avere la qualifica di correntisti dell’istituto di credito;
- a seguito di questa cessione, non c’è spazio per altri passaggi.
In totale le cessione del credito ammesse sono dunque 4.
Il punto è che l’assetto attuale del Superbonus ha condotto ad un limite non di poco conto. Ci riferiamo alla capienza fiscale degli acquirenti. I crediti acquisiti devono essere portati in compensazione, ovvero servono per pagare imposte e contributi attraverso gli F24. Gli istituti di credito, collocati in fondo alla catena delle cessioni dei crediti, devono così avere un alto ammontare di tasse da versare, che permetta loro di smaltire questo grosso ammontare di crediti. Ma il problema è che la capienza è venuta meno, mandando in blocco il meccanismo.
Ecco perché le forze politiche hanno deciso di allargare le maglie e ampliare la platea fiscale dei cessionari.
Il cambio di passo: l’emendamento aumenta il numero dei partecipanti al meccanismo del Superbonus
Infine, ben si comprende allora la finalità dell’emendamento con cui le istituzioni sono corse ai ripari in tema di Superbonus. La volontà è quella di coinvolgere un numero di soggetti molto più consistente nella quarta cessione, per evitare il blocco del meccanismo.
Per questo motivo:
- la definizione di cliente professionale è messa da parte e nell’emendamento si parla espressamente di cessione possibile ‘a favore di soggetti diversi dai consumatori‘. In buona sostanza tutte le partite Iva in senso ampio, incluse imprese e professionisti, potranno acquisire i crediti e favoriranno così il rilancio del Superbonus.
- l’ambito temporale della novità si amplia in quanto le nuove disposizioni varranno anche per cessioni e sconti in fattura resi noti all’Agenzia, prima dell’entrata in vigore della legge di conversione del decreto Aiuti.
Non vi sono dubbi: l’intenzione è quella di favorire il più possibile l’applicazione delle nuove regole, superando i limiti temporali e i vincoli di matrice burocratica. In ragione di ciò, nel meccanismo rientreranno in gioco moltissimi crediti incagliati, relativi anche a spese compiute lo scorso anno.