Superbonus, sono già terminati, poiché “prenotati”, i fondi stanziati al riguardo: di cosa si tratta e quale lo scenario, alcuni dettagli in merito
Grande attenzione sul tema Superbonus 110%, con i fondi ad esso legati che sono già finiti perché “prenotati”: cosa significa e quale lo scenario, ecco a seguire alcuni aspetti in merito.
Esauriti dunque i fondi, già “prenotati”, in merito alla misura, come viene spiegato da Il Giornale, che rispetto alla misura spiega che dovrà essere rivisto e rifinanziato se si vuol dare la possibilità a tanti italiani di poter ricorrere ancora a tale misura, di cui tanto si parla e si è parlato e che, come si legge, ha già esaurito i fondi disponibili.
In tal senso, l’Ufficio parlamentare di Bilancio (Upb) – si legge – ha visto che dei 33,3 miliardi stanziati dal governo sino al 2027, ad esserne stati “promessi“, per così dire, per i lavori, sono 33,7 (come dichiarato dall’Enea), e dunque vi sarebbe un rosso già di 400 mila €. Per tale ragione, viene sottolineato, qualora non fosse rifinanziata la misura, vi sarebbe l’addio all’agevolazione 3 anni prima del previsto.
La domanda posta riguarda il fatto che se la legge prevede che il Superbonus potrà esser richiesto sino alla fine del 2022, come potranno fare quei cittadini che decideranno una ristrutturazione entro dicembre? Il medesimo ufficio, si legge ancora, ha calcolato per quel che concerne gli altri ecobonus, che impegnano all’incirca sei miliardi di altri stanziamenti. Il ministro dello Sviluppo economico Giorgetti ha sottolineato che vi è una giunga “che andrebbe disboscata” andando a valutare “quelli che sono effettivamente utili e quelli che non lo sono”.
Superbonus e gli altri bonus: alcuni dettagli
Tema importante dunque quello che riguarda il Superbonus, così come le varie misure che, a diverso livello hanno a che fare con l’economia e che dunque destano attenzione e suscitano interesse. A tal riguardo ed in generale, in merito alle misure, si parla tanto del bonus 200 euro, qui il punto sulla richiesta: chi dovrà farla e chi no, dettagli circa i beneficiari.
Tornando al tema in oggetto, tra Superbonus e altri bonus attualmente presenti, Il Giornale spiega che potrebbe esserci una bagarre tra i partiti per capire dove andrà a finire proprio il Superbonus e come eventualmente eliminare altre agevolazioni da cui ricavare soldi utili per le ristrutturazioni.
Il Ministro Giorgetti, si legge, ha spiegato che “i bonus hanno svolto un ruolo meritorio“, tuttavia, ha aggiunto, “meriterebbero una razionalizzazione, appunto, perché sicuramente non posso pensare a un aumento della tassazione”, al fine di rifinanziarli.
Il Giornale menziona Il Corriere circa le intenzioni del Ministro dell’Economia Franco, il quale non vorrebbe far ricorso ad altri “scostamenti di bilancio“, dunque deficit. Sino ad oggi, si legge, se ne contano vari, circa una quarantina di bonus, come ha stabilito, viene spiegato, la Cgia di Mestre, per un costo complessivo di 113 miliardi all’incirca nel triennio 2020-2022.
Attualmente vi sono ancora in vigore alcune misure inerenti la famiglia. È il caso di quelli per luce, gas, acqua, ma anche internet, cos’ come quello per cambiare il televisore ed adattarla alla nuova tecnologia. Ma anche la misura per il caro benzina per i dipendenti delle aziende, il rimborso spese per i Pos. E ancora quelli inerenti la mobilità, e dunque bici e monopattini, accise su diesel e benzina, le agevolazioni riguardanti l’acquisto di veicoli elettrici e ibridi ed altro ancora. Ci sono poi, si legge infine, alcuni sconti per i giovani qualora decidessero di acquistare la prima casa e sull’affitto, o ancora il “bonus cultura” per i 18enni, di 500 euro.