Si va nella direzione di una maggior facilità, circa il Superbonus e a proposito degli istituto di credito, vista la strada parte al frazionamento per annualità del credito: i dettagli
Grande attenzione sul tema Superbonus, il quale va nella direzione di una maggior semplicità in considerazione della strada intrapresa inerente il frazionamento per annualità del credito, il quale renderà più facile la vita agli istituti di credito: ma ecco alcuni dettagli al riguardo di seguito.
Il Superbonus prevederà la possibilità di frazionare il credito per annualità, in aggiunta a determinare la facoltà, per le banche, di cedere il credito ai propri correntisti anche prima del quarto passaggio, così come anticipato dall’Associazione nazionale costruttori edili. A spiegarlo nel proprio approfondimento è Il Giornale, in quale soffermandosi sulla suddetta opzione, chiarisce che questa andrà a rendere più semplice quelle che sono le operazioni di smaltimento dei crediti di cui si occupano gli istituti bancari. Quest’ultimi sarebbero incentivati ad accettarne di nuovi.
Ad annunciarlo, si legge, il direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini nel corso del convegno di Eutekne e Credit Agricole, il quale si è svolto presso la Scuola Grande di San Rocco a Venezia. Questi, ha spiegato che “nel momento in cui il credito è immesso nel sistema può essere ceduto con singoli codici per singole annualità a cui si riferisce, a soggetti diversi per ogni singolo anno”.
Nelle settimane a venire dovrebbe arrivare una circolare tesa a rendere ufficiale tale scelta decisa dal governo.
Superbonus, frazionamento del credito: alcuni dettagli
Tanti gli aspetti che destano interesse quando si parla di argomenti a vario livello inerenti l’economia, si pensi alla novità di Agenzia delle Entrate inerenti i bonus edilizi e circa le comunicazioni di cessione o sconto; oppure, ancora, si consideri il Decreto aiuti, come cambia, le novità e i diversi aspetti contenuti.
Per quanto concerne il tema in oggetto, l’intervento in questione è ad oggi l’ultimo, si legge su Il Giornale, di vari fatti da parte dell’esecutivo sul tema e sulla questione di cui tanto si è parlato e di cui tanto si è discusso.
Le imprese incaricate di svolgere i lavori hanno beneficiato della facoltà di usufruire subito dei vantaggi fiscali, senza dover aspettare il recupero dell’incentivo mediante le successive dichiarazioni dei redditi, cedendo il credito relativo ad un istituto bancario oppure alla stessa impresa che, a sua volta, poteva decider dei scontarlo presso una banca.
Fattori ed una situazione che avrebbero avuto come conseguenza, sottolinea Il Giornale, una giungla di crediti, che talvolta non sarebbero stati legati a lavori edili realmente eseguiti, si legge. Ai fini di arginare la soluzione, il governo aveva optato per la limitazione delle cessioni, mediante dei vincoli molto rigidi, tanto da bloccare di fatto molte ristrutturazioni edilizie e, si legge, sfiduciare istituti quali Poste o banche, gli attori principali circa la cessione dei crediti.
Uno degli effetti avrebbe riguardato le ripercussioni su quelle imprese che avevano già applicato lo sconto in fattura ai propri clienti, aprendo la strada al credito come forma di pagamento, convinti di poter poi cederlo successivamente.
Questi, alcuni dettagli che hanno poi portato alle nuove modifiche al Superbonus, dalla cessione ai correntisti sino al frazionamento. Delle modiche che consentiranno, si legge, di “riaprire la pianificazione fiscale delle banche e questo volano importantissimo per l’Italia”. A spiegarlo è il vicedirettore generale dell’Abi, Torriero, mentre il senior parte di Eutekne Zanetti, ha sottolineato che “il contributo di chiarezza del direttore Ruffini è stato molto apprezzato da imprese e banche”.
Concludendo che, la chiusura alle cessioni, “ora che le frodi sono state finalmente rese molto difficili, sarebbe folle almeno quanto lo è stato consentirle per mesi e mesi quando commettere le frodi era viceversa molto facile”.